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La Benassi e i filistei

Elisabetta Benassi, per il suo nuovo progetto «It starts with the firing», realizzato appositamente per la Collezione Maramotti, richiama un’opera che Carl Andre ideò una cinquantina di anni fa. Ci furono polemiche all’epoca poiché il lavoro del grande artista americano «Equivalent VIII» del 1966 (anno di nascita della Benassi) composto da 120 mattoni posizionati su due file sovrapposte a formare un rettangolo, nel 1972 venne acquistato dalla Tate per una cifra particolarmente elevata. I giornali inglesi ne parlarono molto e molto si discusse sul valore, soprattutto economico, di quell’acquisto, in articoli sui quotidiani e feroci vignette satiriche.


Il lavoro esposto a Reggio Emilia parte proprio da qui, dai ritagli dalla stampa dell’epoca raccolti dallo stesso Andre e donati alla Tate medesima. Grazie a questo materiale la Benassi ha realizzato un libro d’artista, estrapolando frasi e disegni, e cinque manifesti affissi in giro per la città emiliana. Vi si leggono asserzioni che, se non collegate alla mostra, risultano enigmatiche e spiazzanti come, ad esempio: «Art may come and art may go but a brick is a brick for ever. Bricks are for homes!» («L’arte può andare e venire, ma un mattone è un mattone per sempre. I mattoni sono per le case!»).


La mostra è allestita dal 7 maggio al 17 settembre all’interno della Collezione Maramotti e gli oggetti realizzati dall’artista romana richiamano sia il luogo espositivo, la vecchia fabbrica originaria dell’azienda Max Mara di proprietà della famiglia Maramotti, sia appunto il lavoro di Andre. Tra quanto esposto nelle varie sezioni della rassegna ci sono ad esempio una stiratrice industriale a vapore, tappeti che si incuneano in un muro di mattoni e un pilastro sghembo che esibisce il suo orgoglioso marchio di fabbrica. Tutto ciò, naturalmente, richiama la memoria dei luoghi, delle persone, delle opere frutto della creatività, ma anche le contraddizioni della storia, l’instabilità e gli enigmi che possono provocare oggetti dei quali si cambia il senso; quasi un omaggio ai cent’anni dell’orinatoio di Duchamp.

Stefano Luppi, 07 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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La Benassi e i filistei | Stefano Luppi

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