William Kentridge, «North Pole Map», 2003 courtesy Fondazione MaXXI

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William Kentridge, «North Pole Map», 2003 courtesy Fondazione MaXXI

Kentridge al MaXXI e maxifregio sul Tevere

L'artista sudafricano incontra oggi il pubblico nel museo romano. Il 21 aprile l'inaugurazione del monumentale progetto «Triumphs and Laments»: un murale di 550 metri lungo il fiume. I disegni esposti al Macro

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Progetto monumentale e grande regalo alla città quello che inaugura il 21 aprile per il Natale di Roma. «Triumphs and Laments» del sudafricano William Kentridge è un gigantesco fregio site specific che si srotola lungo i 550 metri di argine del Tevere compresi tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto.

Il muro in travertino, che con un salto di tredici metri separa il trafficato lungotevere dal livello del fiume, ospiterà le oltre ottanta figure realizzate «per forza di lavare», con la tecnica dello stencil: grandi sagome ritagliate dall’artista e applicate sul muro annerito da smog e patine biologiche, che una volta pulito lascia intatte, quindi nere, le impronte delle sagome. Il progetto proposto dal direttore artistico Kristin Jones più di dieci anni fa è stato sviluppato da Kentridge tramite una serie di workshop con Philip Miller, musicista e compositore con il quale l’artista ha collaborato più volte.

Parte fondamentale è stata la scelta del vocabolario di immagini da inserire nella processione delle figure. «Non m’interessa raccontare la storia cronologica di Roma, ha chiarito Kentridge, ma che il pubblico ne riconosca dei frammenti, oppure che in ogni caso possa ricostruire una storia possibile. Che è poi ciò che in genere si fa con la storia, unire frammenti in una narrativa coerente». Le figure, alte fino a dieci metri, saranno destinate a sbiadire nel tempo, fino a scomparire del tutto. Il fregio verrà inaugurato con una due giorni di festa, un evento musicale e teatrale gratuito concepito insieme a Philip Miller.

Oggi intanto, alle ore 18, l’artista incontra il pubblico nell’auditorium del MaXXI, in un talk col direttore artistico del museo Hou Hanru e il critico d’arte Achille Bonito Oliva, con introduzione del presidente della Fondazione MaXXI Giovanna Melandri. Il museo per l’occasione espone nella Collezione permanente alla Galleria 4 (gratuita dal martedì al venerdì) tutte e sei le opere di Kentridge in suo possesso, dal 13 al 17 aprile anche con visite guidate ai lavori e all'architettura del museo. In mostra il grande arazzo «North Pole Map» (2003), «Preparing the flute» (2004–05) legato al «Flauto Magico» di Mozart, la videoinstallazione «Zeno Writing» (2002) ispirata al personaggio di Italo Svevo, i tre carboncini «Flagellant» (1996-97), «Untitled» (2001) e «Cemetery with Cypresses» (1998).
Il 15 aprile, invece, Kentridge parlerà del proprio lavoro con Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli e della Gam di Torino, in un incontro (dalle 18 alle 19.30) alla British School at Rome organizzato con American Academy e Tevereterno.

Intanto il Macro espone oltre 80 disegni del maestro, con i bozzetti a carboncino delle figure ideate dall’artista per il fregio sui muraglioni del Tevere, dove dalla storia e iconografia dell’arte anticoromana si passa alle immagini dei secoli legati alla Chiesa cattolica, fino all’età contemporanea con una struggente rappresentazione della morte di Pasolini, poeta e intellettuale molto amato dall’artista. A questi si aggiungono disegni inediti a inchiostro e a pastello realizzati per l’occasione, la riproposizione su oltre sei metri di carta di tutto il fregio tiberino, pure inedito, e alcuni cut out, ritagli di figure e oggetti che saranno anche utilizzati come stendardi dai performer in occasione dell'evento del 21 e 22 aprile. Allestita dallo stesso Kentridge, la mostra è a cura di Federica Pirani e Claudio Crescentini.

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William Kentridge nello studio, 2014

Toro, Power Wash Tests for Triumphs and Laments, (2014), Ponte Margherita, Rome, Italy. Photo: Marcello Melis

Federico Castelli Gattinara, 13 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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