La seconda edizione del progetto partecipativo di teatro e arte visuale «Il Mantello di Arlecchino», ideato dal Ttb Teatro tascabile di Bergamo-Accademia delle Forme Sceniche, entra a far parte del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura e, con Circuito Claps di Brescia, si estende alla città gemella. Intitolato alla maschera di Bergamo, il cui costume (originariamente, un insieme di pezze rattoppate) allude qui a intrecci di storie e culture, e agli strappi che li accompagnano, ma anche alla possibilità di rammendare le lacerazioni, il progetto ha trovato una perfetta interprete nella finlandese Kaarina Kaikkonen (1952), attiva da tempo nell’arte urbana e relazionale.

Kaikkonen ha concepito per Bergamo l’installazione «Waves of Life» (sul Palazzo dell’Ex Centrale Telefonica di via Tasso, dal 4 giugno all’inizio di settembre) e per Brescia il progetto «Reaching Light» (dall’11 giugno) per la Chiesa di Borgo Trento. In entrambi i casi il materiale artistico è composto da camicie, magliette, abiti, donati dai cittadini: intrisi della vita e delle emozioni positive o negative di chi li ha indossati, gli indumenti portano un messaggio di solitudini che possono incrociarsi.

A Bergamo è la facciata del palazzo a ospitare il grande «mosaico» tessile, a Brescia, invece, l’installazione fa della chiesa la radice di un grande fiore che, all’esterno, cresce verso l’alto in cerca della luce. Alle due installazioni si aggiunge lo spettacolo «La Partida» della coreografa Vero Cendoya (Barcellona, 1976) che si tiene il 23 giugno al Centro Sportivo di Brescia e il 24 alla Società Sportiva Excelsior di Bergamo: una sorridente parodia dell’infuocata rivalità calcistica tra le due città, letta attraverso l’incontro tra due squadre di cinque ballerine e cinque calciatori, accompagnati dalla colonna sonora di Adele Madau e dal frastuono di una tifoseria scatenata, formata da cittadini, artisti e sportivi locali.