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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoli«Il dado è tratto. Arte contemporanea italiana oltre la tradizione» una mostra a cura di Sergio Risaliti e, aperta dal 24 settembre al 28 novembre da Tornabuoni, ripercorre, attraverso opere storiche della collezione della galleria, fondata nel 1981, i mutamenti che hanno segnato l’arte italiana dagli anni Trenta in poi, già preannunciati dalle avanguardie, ma soprattutto innescati dagli artisti che ruotavano intorno alla Galleria del Milione di Milano. «Quello che riassumo nel titolo della mostra, spiega Risaliti, è lo strappo che si opera tra la tradizione della cultura accademica, fondata sul concetto di mimesi, e i nuovi linguaggi dell’arte, di cui i pittori astratti sono i protagonisti, poiché riproducono la realtà in termini puramente geometrici».
Un susseguirsi di movimenti e ricerche che tendono a sprovincializzare l’Italia dopo la pausa della dittatura fascista, testimoniate in mostra da opere di artisti quali Fontana, Melotti, Licini, Burri, Capogrossi, Afro, Manzoni, Castellani, Kounellis, Paolini, Merz, Pistoletto, ma anche Scheggi e Bonalumi. «Mi interessava curare una mostra così proprio a Firenze, precisa Risaliti, dove questa azione di rottura non è in fondo mai stata digerita né compresa bene nella sua portata: si tende sempre a una conciliazione, a equiparare nostalgici e rivoluzionari, quando invece a un certo punto della storia del Novecento il Rubicone è passato. Ovviamente possono esservi lacune, prosegue il curatore, ma la mostra ha una sua coerenza e la sua tenuta didattica, risolta anche in catalogo dove, oltre al mio testo, vi sono le schede critiche delle giovani Elena Magini ed Eva Francioli».
Intanto, è annunciata per il 7 ottobre l’inaugurazione di una nuova sede di Tornabuoni Arte, che apre i battenti a Londra nel quartiere Mayfair, su Albemarle Street. La galleria sarà diretta a Londra da Ursula Casamonti, figlia del fondatore della casa madre fiorentina, Roberto Casamonti, ed è stata progettata da Marco Casamonti, titolare dello Studio ArcheaFirenze nonché fratello di Ursula.
Si tratta della sesta sede dopo quelle di Crans-Montana in Svizzera nel 1993, Milano nel 1995, Portofino nel 2001, Forte dei Marmi nel 2004 e Parigi nel 2009, a testimonianza di una fama ormai acquisita con consulenze per collezioni private e pubbliche e lavori a stretto contatto con istituzioni e musei internazionali. Pur esponendo anche grandi nomi stranieri, da Miró a Matta, da Christo a Basquiat, Tornabuoni a Londra intende concentrarsi sul panorama italiano: lo spazio espositivo, articolato su due piani, accoglierà mostre dei maggiori artisti del XX secolo, ponendo un forte accento sull’arte del dopoguerra, con almeno due rassegne monografiche di grandi maestri italiani, due collettive a tema, e due personali dedicate ad autori contemporanei.
Il debutto è affidato a una retrospettiva di Lucio Fontana, aperta dall’8 ottobre al 5 dicembre e composta da più di quaranta opere. A questa seguiranno una collettiva di maestri italiani degli anni Cinquanta e Sessanta, una personale di Alighiero Boetti, la prima mostra a Londra di Luca Pignatelli e ancora personali di Arnaldo Pomodoro e della giovane Francesca Pasquali.
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