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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma, Viterbo e Torino. Sesta edizione per Memorie d’inciampo a Roma dell’artista tedesco Gunter Demnig, curata da Adachiara Zevi. Saranno venti le nuove Stolpersteine, le pietre d’inciampo, che si aggiungeranno alle 206 già posizionate finora in città, che l’artista installerà oggi 7 gennaio sui marciapiedi davanti ai portoni delle case in cui hanno vissuto deportati ebrei, politici, militari, rom, omosessuali, testimoni di Geova e disabili scomparsi nei lager nazisti (inaugurazione alle ore 12.00 in largo della Gancia 1). L’inciampo è visivo, è un inciampo della memoria, che ci costringe a ricordare grazie a quei sampietrini di 10 cm x10 cm in ottone lucido su cui sono incisi nome e cognome del deportato, età, data e luogo di deportazione e di morte, se nota.
L’8 gennaio sarà la volta di Viterbo, con tre Stolpersteine, l’11 e il 12 di Torino, in corso Massimo d’Azeglio 12, dove Gunter Demnig poserà la cinquantamillesima pietra.
L’idea nasce nel 1993 quando l’artista, invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti, si sentì obiettare da un’anziana signora che a Colonia i rom non c’erano mai stati. I primi Stolpersteine furono collocati proprio a Colonia nel 1995 e da allora questa prodigiosa mappa della memoria europea non ha mai smesso di ampliarsi. Le pietre d’inciampo sono finanziate da sottoscrizioni private, il costo di ognuna, installazione compresa, è di 120 euro.

La posa delle Stolpersteine a Roma nel 2013
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