In 40 lettere pittori e scrittori si svelano

In documenti reali o immaginari, si scrivono Rodin e la Claudel, Füssli e Mary Shelley, Artemisia Gentileschi e suo padre

«Incubo», di Johann Heinrich Füssli
Chiara Pasetti |

Si percepisce fin dalle prime pagine che gli autori del volume sono una coppia consolidata sia artisticamente sia sentimentalmente. Lucetta Frisa, poetessa e scrittrice, e Marco Ercolani, psichiatra e scrittore, si alternano con abilità in un duetto che sonda le profondità di alcuni rapporti uomo-donna.

Si tratta di quaranta lettere, «reali e immaginarie», di coppie (non solo in senso sentimentale, ma anche madri o padri e figli o figlie, maestri e allievi) di artisti e scrittori. In alcuni casi le lettere sono autentiche, in altre gli autori immaginano e ricreano ciò che gli artisti scelti avrebbero potuto, dovuto o voluto dirsi e scriversi.

Tra le coppie che hanno segnato la storia dell’arte presenti nel testo troviamo Camille Claudel e Auguste Rodin, Jan Vermeer e Catharina Bolnes, Johann Heinrich Füssli e Mary Shelley, ma anche Artemisia Gentileschi e suo padre, Denis Diderot e la pittrice Anna
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