Il Risorgimento ha fatto boom
Un secolo, fino alla Pop art, per fare l’Italia
Se nel 1861 è stata fatta l’Italia, lo stesso non si può dire degli italiani. Per vedere compiuto il monito pronunciato da Massimo D’Azeglio all’indomani dell’Unità d’Italia per auspicare la nascita di un’identità nazionale, «fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani», c’è voluto, infatti, circa un secolo. Gli anni Sessanta dell’Ottocento e del Novecento sono stati dunque due decenni cruciali, come testimonia la mostra «Dai ’60s ai ’60s. Un secolo dopo l’Unità d’Italia, la Pop art», curata da Luca Beatrice e Ferruccio Martinotti al Museo Nazionale del Risorgimento fino al 17 settembre (catalogo Allemandi).
I volti e le imprese dei Mille sono documentati da una selezione di disegni, incisioni, dagherrotipi e dipinti, più e meno celebrativi, di Carlo Bossoli, Michele Cammarano, Angelo Trezzini, Felice Cerruti Bauduc, Raffaele Pontremoli e Carlo Chessa. Sono
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