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I coniugi Buccellati durante uno scavo

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I coniugi Buccellati durante uno scavo

Il Premio Balzan ai coniugi Buccellati

A Berna la coppia riceve il prestigioso riconoscimento per lo studio di Urkesh, al confine turco-siriano

Laura Giuliani

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Nel Nord-Est della Siria c’è un luogo speciale di nome Urkesh, oggi Tell Mozan, dove la comunità locale è molto orgogliosa delle proprie origini che affondano le radici nella fiorente e antichissima civiltà degli Urriti, a lungo sconosciuta e portata alla luce, in quasi trent’anni di scavi, da Giorgio Buccellati e Marilyn Kelly, archeologi e colleghi di lavoro, nella vita marito e moglie dal 1966.

Proprio per l’importanza delle loro ricerche e per essere stati pionieri nell’approccio digitale allo studio dell’archeologia, l’1 luglio hanno ricevuto a Berna il premio Balzan 2021. Compagni di studio all’Università di Chicago dove si sono conosciuti nel 1963, e professori emeriti presso la California State University di Los Angeles, portano avanti gli studi attraverso il Cotsen Institute of Archaeology (Ucla) fondato da Giorgio nel 1973, l’International Institute for Mesopotamian Area Studies (Iimas) e l’Associazione per la valorizzazione dell’archeologia e della storia Antica (Avasa).

Un sodalizio lungo cinquant’anni che si è tradotto in innumerevoli pubblicazioni e campagne di scavo nell’antica città urrita, la cui missione è diretta da tre anni dal figlio Federico, anche lui archeologo.

L’ultimo archeologo italiano ad aver ricevuto il premio Balzan è stato Mario Torelli nel 2014 e prima ancora, nel 1982, Massimo Pallottino. Vi aspettavate la nomina?
Assolutamente no. Siamo molto contenti, avremo modo di portare a termine dei grossi lavori già avviati. Destineremo tutto il premio (750mila franchi svizzeri, circa 770mila euro, Ndr) allo sviluppo di un progetto di ricerca insieme a giovani ricercatori in giro per il mondo, negli Stati Uniti e in Europa, in Italia e in Germania, in Siria e anche in Cina. Quello che ci sta a cuore del progetto è l’aspetto digitale ma in chiave diversa da quella che si pensa.

Che cosa significa?

Di norma si pensa all’aspetto tecnico, alla realtà virtuale e così via. Quello che abbiamo sviluppato è un approccio che intende compensare tutto quello che è negativo nell’uso di internet dove i siti web non sono usati propriamente per presentare i dati in una maniera discorsiva e logica con una premessa, un’argomentazione e una conclusione.

I siti web sono dei meri contenitori. Noi ci adoperiamo per un discorso digitale «multiplanare», con un inizio, una fine e un’argomentazione, attraverso molteplici piani paralleli
.

Colleghi di lavoro e coniugi nella vita. Com’è lavorare insieme?

Marilyn è più interessata all’arte (glittica), io all’archeologia, e questo riflette il nostro binomio matrimoniale. Quando si scava troviamo molti frammenti che tentiamo di mettere insieme creando un tutto che si riflette nel discorso digitale.

Con chi collaborate in Italia?

Siamo collegati all’Università di Pavia e al Centro Camnes di Firenze, ma intratteniamo rapporti di lavoro con il Politecnico e l’Università Cattolica di Milano e con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Qual è la storia di Urkesh?

Urkesh è una delle prime città della storia, risale al 4.000 a.C. ed è molto estesa (130 ettari ca). Vi sono un grande tempio con un’enorme scalinata monumentale che risale circa al 2.600 a.C., il palazzo reale che ha restituito tantissimi documenti scritti (soprattutto sigilli) con il nome della città, dei re e delle regine, e infine una fossa profonda circa 10 metri in pietra, dove avvenivano rituali negromantici caratteristici proprio degli Urriti, popolazione della Mesopotamia settentrionale, contemporanei ai Sumeri del Sud, ma con una tradizione diversa e un interesse per gli spiriti dell’oltretomba.

Lo scavo è tuttora in corso?

A causa della guerra gli scavi sono interrotti dal 2010. Siamo nella zona Nord-Est della Siria al confine con la Turchia, che vuole estendere il confine 30 km a sud di quello attuale.

Tra le tante missioni straniere in Siria, la nostra è riuscita a mantenere un rapporto continuo con la popolazione e lo staff locale con cui siamo in contatto e ogni mese riceviamo la documentazione fotografica. Gli edifici sono di mattoni crudi e, nonostante le copiose piogge, siamo riusciti a preservarli
.

In che modo?

Continuiamo a sostenere la conservazione e la formazione, creando una sensibilità nella popolazione e spiegando il valore della storia. Qui il vandalismo non esiste, al contrario vi è un diffuso programma di compartecipazione della gente del luogo, visite con il bus al sito, mostre e conferenze nei villaggi.

Giorgio, suo padre Mario è celebre nel mondo per le sue creazioni di alta oreficeria.

Ho avuto la fortuna di avere quattro fratelli più grandi e tutti impiegati nella ditta di famiglia. Così mio papà, non avendo bisogno di me, ha sostenuto la mia scelta di studiare.

È venuto anche a Chicago presentandosi con un meraviglioso bracciale appositamente realizzato per Marilyn.

I coniugi Buccellati durante uno scavo

Laura Giuliani, 04 agosto 2022 | © Riproduzione riservata

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