Il Palio del Foppa per invocare la protezione divina

Alla Rocca di San Giorgio di Orzinovi la tela processionale è circondata da 33 opere, dello stesso Foppa e di altri maestri

«San Sebastiano tra i santi Giorgio e Rocco (Stendardo di Orzinuovi) - (Verso)» (1514), di Vincenzo Foppa. Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo; proprietà della Parrocchia Santa Maria Assunta, Orzinuovi (Bs). © Archivio fotografico Civici Musei di Brescia. Foto: Fotostudio Rapuzzi
Ada Masoero |  | Brescia

C’erano una guerra in corso, una pestilenza in atto e una gravissima crisi economica, frutto, queste ultime, del Sacco di Brescia perpetrato nel 1512-1513 dal generale Gaston de Foix, quando, nel 1514, la comunità di Orzinuovi commissionò all’ultraottuagenario «padre» del Rinascimento bresciano, Vincenzo Foppa (1430 ca-1515/1516), un Palio processionale per invocare la protezione divina.

Dipinto a tempera e olio su tela su entrambe le facce, con la «Madonna con il Bambino, santa Caterina d’Alessandria e san Bernardino da Siena» sul recto e, sul verso, «I santi Giorgio, Sebastiano e Rocco» protettori dalla peste, lo «Stendardo di Orzinuovi» ha sofferto, in secoli di abbandono, di un grave degrado.

Restaurato, nel 1909 fu depositato dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di Orzinuovi nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, da cui esce ora per la prima volta per la mostra «Vincenzo Foppa. Lo Stendardo di Orzinuovi» (dal 30 settembre fino al 31 marzo), ordinata nella Rocca di San Giorgio da Roberto Consolandi, in vista di Bergamo Brescia 2023.

Sebbene le vicende che ne videro la nascita siano sinistramente simili a quelle che stiamo vivendo, tuttavia il curatore invita a concentrarsi soprattutto sul «magistero prospettico e sull’invenzione della spazialità architettonica del maggior artista del Rinascimento bresciano e non solo la valenza del realismo nella sua pittura grigioargentea», che tanto appassionò Roberto Longhi prima, poi Giovanni Testori (mentre Marisa Dalai Emiliani, cui la mostra è dedicata, avrebbe insistito proprio sulla specialissima «prospettiva padana»).

Intorno allo Stendardo sono riunite 33 opere, dello stesso Foppa e di altri maestri, oltre a disegni di G.B. Cavalcaselle e sculture, commentati da un catalogo (Compagnia della Stampa Massetti Rodella) e da un cortometraggio ideato dal curatore, con la regia di Rosamaria Montalbano.

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