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Il Man ha trovato la sua facciata

Alessandro Martini

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Aperto al pubblico nel 1999 e istituzione dal 2003, il Man-Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, nel pieno centro cittadino, è da sempre alla ricerca di nuovi spazi, ora finalmente in via di acquisizione, per soddifare le attese di un pubblico esigente e partecipe alle attività del museo. Lo dimostrano i 40mila ingressi nel 2010, molti per un capoluogo decentrato, cuore della Barbagia, con soli 36mila abitanti (nel 2012, l’anno della «crisi» con il museo per sei mesi privo di direttore, dopo il passaggio di Cristiana Collu alla guida del Mart di Rovereto, sono stati comunque 35mila). Da metà 2012, alla direzione del Man è arrivato, tramite concorso, Lorenzo Giusti, 36 anni (cfr. n. 327, gen. ’12, p. 19). Le due mostre appena inaugurate confermano l’orientamento curatoriale, alla ricerca di un bilanciamento tra prospettive internazionali consolidate, investigazioni anche sperimentali sulla produzione più contemporanea e attenzione al contesto e alla storia locale. Così, alla mostra «La galassia di Arp» (con opere di Schwitters, Klee, Ernst, Calder, Van Doesburg, Sonia Delaunay, Magnelli, Meret Oppenheim, Vasarely; fino al 16 febbraio 2014, cfr. lo scorso numero,p. 38), a cura di Rudy Chiappini e dello stesso Giusti, si affianca quella dedicata al ceramista sassarese Gavino Tilocca (1911-1999), a cura di Giuliana Altea.

Il Man è un museo di frontiera, nato con una forte identità e una vocazione al coinvolgimento della cittadinanza. Conferma Giusti: «Voglio che il Man continui a essere percepito come uno strumento di riscatto delle zone centrali dell’isola attrevarso la cultura, dice. E fare cultura qui non è come altrove, ha ricadute del tutto particolari». Membro dal 2004 dell’Amaci, Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani, è anche l’unico museo d’arte contemporaneo della Sardegna («Voglio aprirlo sempre più alla rete italiana e internazionale»), con una collezione di maestri dell’arte sarda del Novecento, da Francesco Ciusa a Giuseppe Biasi, da Mario Delitalia a Giovanni Pintori e Maria Lai. Oltre 400 opere che, per mancanza di spazi espositivi, non sono esposte in modo permanente e sono state finora oggetto di mostre tematiche. «A breve, ci annuncia Giusti, la nuova sede distaccata sarà pronta, e avremo gli spazi per tutte le attività da tempo previste, e quelle in via di definizione». Si tratta di due fabbricati contigui, acquistati nel 2002 dalla Provincia, come ricorda Tonino Rocca, presidente del Man dalla nascita (espresso dalla Provincia, insieme ad altri 2 membri del Cda; uno è indicato dalla Fondazione Banco di Sardegna). Lo spazio è di 1.800 mq complessivi, di cui meno di mille espositivi, altri per depositi e servizi, tra cui laboratori didattici e sala conferenze sulla terrazza. «Ospiterà le mostre temporaneee», dice Giusti (la vecchia sede di 800 mq espositivi, a poche decine di metri, sarà riservata «alle mo stre semitemporanee, con opere della collezione del museo, e a piccole mostre su temi e figure locali»). Sulla piazza Sebastiano Satta, una nuova caffetteria con bookshop. Proprio la piazza è stato il tema del disaccordo tra museo, Fondazione Nivola e Comune di Nuoro, in merito al progetto per la facciata della piccola casa Deriu («Il Giornale dell’Arte» ha seguito l’intera vicenda; cfr. n. 298, mag. ’10, p. 50). Progetto accusato di scarso rispetto per l’intervento realizzato nel 1967 da Costantino Nivola, vera gloria locale (dal 1940 negli Usa, ha stretto rapporti professionali e di amicizia con Le Corbusier, Pollock, De Kooning, Calder, Saarinen, J.L. Sert...). Da questo disaccordo, il blocco del progetto dei due edifici destinati all’ampliamento che, da tempo ristrutturati negli interni, non sono mai stati inaugurati. La facciata di casa Deriu, in particolare, ancora oggi è occultata sotto un tavolato ligneo. Ora però il progetto definitivo, una variante approvata dalla Soprintendenza prima dell’estate, è in attesa di via libera in Consiglio comunale. «La volontà è di aprire i nuovi spazi per la mostra di Natale 2014, o al massimo a inizio 2015», conferma Giusti. Poco prima delle elezioni della Provincia. All’ente proprietario si chiede ora di rinnovare il sostegno finanziario al museo, sceso dai 450mila euro del 2011 (incluso lo stipendio dell’allora direttrice Collu) ai 150mila previsti per il 2014 (a cui si sommano i 500mila della Regione, più 130mila per i servizi, e i 230 della Fondazione Banco di Sardegna). Ma si teme che l’alluvione di novembre provocherà ulteriori tagli.

Alessandro Martini, 23 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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