Il Giapponismo a Palazzo Roverella

Terzo capitolo di una trilogia curata da Francesco Parisi con le diverse declinazioni di un’ispirazione estetica tra le più amate e fraintese tra Otto e Novecento

«La giapponese (il Kimono)» (1919) di Anselmo Bucci (particolare). © Cortesia di Matteo Mapelli/ Galleria Antologia Monza
Valeria Tassinari |  | Rovigo

Un refolo d’aria, petali di mandorlo, l’odore del mare nell’impennarsi dell’onda, il battito lieve dei ventagli: nell’Europa del secondo Ottocento, i «venti d’Oriente» arrivarono così, delicati e pervasivi. Ce lo racconta, con 280 pezzi accuratamente selezionati tra opere grafiche, dipinti e arti decorative, la mostra «Giapponismo. Venti d’Oriente nell’arte europea. 1860-1915» proposta dal 28 settembre al 26 gennaio a Palazzo Roverella dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ente che in sinergia con il Comune e l’Accademia dei Concordi offre al pubblico un evento espositivo di qualità rara per ricercatezza e originalità.

La mostra è il terzo capitolo di una trilogia curata da Francesco Parisi, il quale, dopo averci mostrato aspetti inediti delle Secessioni e del rapporto tra Arte e Magia, mette ora in scena le diverse declinazioni di un’ispirazione estetica che fu
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