Il fuoco messicano delle passioni

A Palazzo Roverella immagini, filmati e documenti testimoniano l’importanza di Tina Modotti per la storia della fotografia

)«Donna sorridente di Tehuantepec, Messico», (1929 ca) di Tina Modotti
Stefano Luppi |  | Rovigo

L’udinese Tina Modotti (1896-1942) è una delle più grandi interpreti dell’inizio del secolo, non solo per qualità creative e tecniche, ma anche per la capacità di incidere sul panorama fotografico internazionale, come appunto quello messicano, dove il suo impegno riguardo alle condizioni di vita dei contadini e alla fine delle speranze per la rivoluzione zapatista contribuì a testimoniare il momento storico e la situazione civile del Paese.

Dal 22 settembre al 28 gennaio 2024 Palazzo Roverella ospita «Tina Modotti. Il fuoco delle passioni», a cura di Riccardo Costantini (catalogo Cimorelli): la rassegna monografica, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si compone di oltre 200 immagini, accompagnate da filmati e documenti, che raccontano le varie fasi artistiche della sua produzione.

Se a introdurla alla fotografia fu il grande fotografo americano Edward Weston, di cui fu anche modella, assistente e amante, le altre sezioni ne documentano l’intera carriera. Di rilievo è la ricostruzione, con 40 delle 60 foto esposte allora, dell’unica mostra di Modotti, realizzata a Città del Messico nel 1929 cui si aggiungono gli accenni alla rassegna, tenuta al MoMA di New York nel 1977, che ne celebrò l’importanza per la storia della fotografia.

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