Il Design italiano che piace agli stranieri
Le aste a Milano, Torino, Firenze e Genova tra giugno e luglio confermano l’interesse per ceramiche, illuminazione e oggetti d’arredo nostrani, soprattutto se i pezzi sono rari. Guida Il Ponte con 1,2 milioni di euro e l’85% di lotti venduti

L’appuntamento de Il Ponte con le Arti decorative del ’900 e il Design, organizzato a Milano dal 28 al 30 giugno scorso, con un fatturato di oltre 1,2 milioni di euro, il 200% di rivalutazione delle stime e l’85% di lotti venduti, ratifica il costante interesse rivolto ai maestri del design italiano. Intensa la partecipazione di bidder stranieri soprattutto su opere rare, come le sei poltrone modello «Artigianato» della serie «Monofilo» (1953-55) di Luciano Grassi, Sergio Conti e Marisa Forlani, top lot dell’incanto venduto a 107.100 euro (stima 8mila-12mila euro). Sempre oggetto di grande interesse la sezione dell’illuminazione, dove si sono distinti due monumentali lampadari anni Trenta, uno di Pietro Chiesa (41.580 euro, stima 18-20mila) e l’altro di Carlo Scarpa (35.280 euro, stima 4-5mila), oltre alla singolare lampada modello «12385 Vela» di Angelo Lelii (16.380 euro, stima 7-9mila) del 1951 circa.
Ottimo riscontro anche per le ceramiche, soprattutto per un bellissimo vaso da parata di Galileo Chini, «Ad multos annos», dall’iconografia squisitamente liberty, realizzato presso la Manifattura L’Arte della Ceramica di Firenze nel 1898-1902, venduto per 25.200 euro (stima 5-7mila euro). Stessa aggiudicazione per un vaso di Ettore Sottsass in ceramica smaltata in bianco con due bande nere, probabile esecuzione Bitossi del 1958 (stima 6-800 euro).
A Torino il 5 luglio Sant’Agostino ha battuto una nutrita asta di arredi contemporanei, il cui top lot è stato la celebre Libreria LB7 di Franco Albini realizzata per Poggi nel 1957, aggiudicata a 8.540 euro. Il giorno successivo Pandolfini a Firenze esitava oltre 300 lotti, tra cui un grande tavolo basso attribuito a Carlo Bugatti, nel suo tipico stile moresco a intarsi metallici, venduto a 8.190 euro, il massimo della stima.
Nuovamente a Torino la casa d’aste Incanto ha organizzato il 10 e 11 luglio due tornate di 560 lotti complessivi, che hanno totalizzato più di 523 mila euro. Tra i risultati più significativi, i 7.700 euro per una monumentale scultura di Jacopo Foggini, in metacrilato colorato modellato a mano, Edizione Do ut do del 2016, stimata 5-7mila euro, gli oltre 8.000 euro pagati per una specchiera da parete con cornice illuminata mod. «Ultrafragola» di Ettore Sottsass per Poltronova del 1980 ca (stima 4-6mila euro), i 10.825 euro ottenuti dal mobile «Ginza Robot» di Masanori Umeda per Memphis del 1982 (stima 8.500-12mila euro) e i sorprendenti 11.450 euro per una lampada da soffitto attribuita ad Angelo Brotto, in ottone e vetro di forte spessore modellato a caldo, produzione Esperia, 1970 circa, stima 400-800 euro.
Finarte a Milano batteva il 13 luglio la Collezione Gavagnin di vetri, ceramiche e mobili italiani del XX secolo con risultati non eclatanti. Tra i prezzi più elevati figurano 10.800 euro per un vaso della celebre serie «Oriente» di Dino Martens per Aureliano Toso (stima 12-15mila) e 11.430 per il mobile divisorio «Carlton» di Ettore Sottsass per Memphis del 1981, stimato 12-15mila euro.
A chiusura di questo report sulle ultime aste estive di design italiano, segnaliamo alcuni risultati battuti da Wannenes a Genova il 12 e 13 luglio che hanno totalizzato 622.258 euro: 8.850 euro per un divano Casa Giardino, anni ’50, di Gio Ponti (stima 2.400-2.600), 5.725 euro per un bel tavolino da centro di Gianfranco Frattini in legno massello e cristallo molato, produzione Cassina anni ’60 (stima 2-3mila) e 5.350 per un’elegante scrivania in legno di ciliegio, ottone e cristallo molato di Paolo Buffa degli anni ’40 (stima 1.200-1.600).