Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Il Biancone si fa bello

Il Biancone si fa bello

Laura Lombardi

Leggi i suoi articoli

<!-- p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 4.2px 0.0px; line-height: 18.0px; font: 16.0px 'Franklin Gothic Std Condensed'} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; line-height: 11.0px; font: 8.5px 'ITC Franklin Gothic Std'} span.s1 {font-kerning: none} span.s2 {font: 8.5px 'Franklin Gothic Std Condensed'; font-kerning: none; color: #6a6a69} span.s3 {font: 8.5px Helvetica; font-kerning: none} span.s4 {font: 8.5px 'Franklin Gothic Std Condensed'; font-kerning: none} span.Apple-tab-span {white-space:pre} -->

Con uno stanziamento di 1,5milioni di euro la Salvatore Ferragamo finanzierà nel triennio 2016-18 il restauro della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, voluta da Cosimo I de’ Medici per celebrare il proprio potere e il dominio marittimo di Firenze nel Rinascimento, affidata, dopo la morte di Baccio Bandinelli, a Bartolomeo Ammannati che dovette competere con i maggiori scultori della Firenze del tempo, Vincenzo de’ Rossi, allievo di Baccio, Benvenuto Cellini, Giambologna e Vincenzo Danti.

 

Per la prima fontana pubblica della città, Ammannati elaborò un progetto assai ambizioso dal punto di vista architettonico e scultoreo, che richiese l’impiego di un colossale blocco di marmo dalle cave di Carrara, per il quale fu necessario tamponare un arco della loggia de’ Lanzi, ottenendo uno spazio da adibire a laboratorio, fino al termine dei lavori, nel giugno del 1574.

 

La fontana, una grande vasca ottagonale di mischio di Seravezza, lungo i cui bordi sono fauni, ninfe e satiri, oltre a cartelle e a una profusione di elementi decorativi, presenta al centro un cocchio tirato da quattro cavalli, che emergono solo in parte dalle acque, sopra il quale si erge la figura imponente e ieratica di Nettuno. Nonostante l’elogiativa descrizione di Vincenzo Borghini ne «Il riposo» (1584), sul «Nettuno» si scatenarono alcune critiche sulla sproporzione delle spalle del dio che sfociarono nella voce popolare cui si deve il nomignolo il «Biancone» e la perfida battuta «Ammannato, Ammannato, che bel marmo t’hai sprecato».

 

Laura Lombardi, 02 settembre 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Il Cortile di Palazzo Strozzi ospita la monumentale installazione dell’artista americano che rielabora il tema dell’Annunciazione

In attesa della retrospettiva di Baselitz nel 2026, il Museo Novecento celebra lo spazio indipendente che sostenne artisti come Käthe Kollwitz, Georg Kolbe, Ernst Barlach e Katharina Grosse

Nella Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi sono esposte oltre 100 opere della collezione d’arte della Fondazione CR Firenze

Il Museo di San Marco è il punto di partenza di una mostra che «è anche un’occasione per rinnovare la visione ottocentesca dell’Angelico solo pittore devozionale, legata a un certo filone della letteratura e della pittura tedesca e francese»

Il Biancone si fa bello | Laura Lombardi

Il Biancone si fa bello | Laura Lombardi