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«Trittico della libertà» (1950) di Emilio VEdova

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«Trittico della libertà» (1950) di Emilio VEdova

Il ’900 esce dai caveau

Dialoghi inediti alla Fondazione Cariverona Verona

Camilla Bertoni

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Mettere in dialogo il gesso, raro, «Nudo seduto» (1949) di Alberto Viani con il «Trittico della libertà» (1950) di Emilio Vedova e con l’olio su tela di Marino Marini «Il guerriero» (1959), e poi ancora Afro («La scheggia», 1956), Santomaso («Racconto», 1961), Birolli («Incendio alle Cinque Terre», 1959), Tancredi («Materia-luce», 1959) con l’imponente tela di Vedova del 1960 dedicata ai fatti di Varsavia: questo si propone la mostra «Un nuovo gesto, una nuova materia», a cura di Luca Massimo Barbero.

Si tratta di una selezione di 15 opere datate dal 1945 al ’61 dalla collezione della Fondazione Cariverona che con questa rassegna inaugura un progetto di condivisione che parte dal restauro della sala a piano terra della storica sede di Palazzo Pellegrini in via Forti 3.

La mostra, allestita negli spazi rinnovati, dov’è visitabile dal 13 ottobre al 9 dicembre (il sabato e la domenica dalle 11 alle 20), è quindi connessa al cortile dove trovano posto alcune delle sculture del ’900 acquisite da Cariverona. Il percorso inizia con gli esordi informali di Vedova e con alcuni protagonisti di questa tendenza, sino allo Spazialismo di Fontana («Concetto spaziale», 1959). L’apertura avviene in concomitanza con ArtVerona e con la Giornata del Contemporaneo del 14 ottobre promossa da Amaci.

«Trittico della libertà» (1950) di Emilio VEdova

Camilla Bertoni, 13 ottobre 2018 | © Riproduzione riservata

Il ’900 esce dai caveau | Camilla Bertoni

Il ’900 esce dai caveau | Camilla Bertoni