La vendita della tavola con «La Ninfa della Primavera» di Lucas Cranach il Vecchio, che ha totalizzato 9,4 milioni di sterline, record d‘asta per il pittore tedesco. Cortesia di Christie’s Images Limited 2022

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La vendita della tavola con «La Ninfa della Primavera» di Lucas Cranach il Vecchio, che ha totalizzato 9,4 milioni di sterline, record d‘asta per il pittore tedesco. Cortesia di Christie’s Images Limited 2022

I venti contrari degli Old Master

Alle aste londinesi di dipinti antichi Christie’s ha totalizzato 28,1 milioni di sterline, Sotheby’s solo 7,1 milioni con un drastico calo rispetto ai totali prepandemia. Il problema è la scarsità di opere di qualità

Scott Reyburn

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Il commercio di lunga data dei «Dipinti antichi» si trova ad affrontare numerose sfide nellʼodierno mercato dellʼarte globalizzato e digitalizzato. La più grande di tutte, come sempre, è trovare quadri desiderabili da vendere.

Con la guerra in Ucraina, l’inflazione e i tassi d’interesse in aumento in tutto il mondo, l’ultima serie estiva di aste di Old Master di alto livello a Londra ha visto una chiara riduzione dell’offerta. La sera di mercoledì 6 luglio Sotheby’s ha totalizzato 7,1 milioni di sterline da un’offerta di 20 lotti che ha richiesto solo mezz’ora per la vendita. L’equivalente asta pre pandemia di Sotheby’s del 2019 aveva incassato 56,1 milioni di sterline da 37 lotti.

«Poca qualità, poco interesse», ha affermato Nicholas Hall, mercante di dipinti antichi con sede a New York ed ex specialista di Christie’s, commentando l’asta Sotheby. Il mese scorso, durante Tefaf Maastricht, Hall ha venduto una rara tavola di Vittore Carpaccio del 1495 ca raffigurante la «Vergine con il Bambino e le sante Cecilia e Orsola», con un prezzo richiesto tra i 10 e i 15 milioni di dollari. «È un gioco d’azzardo vendere all’asta e al momento le quotazioni non sono molto favorevoli», ha aggiunto Hall.

La scommessa della Fondazione Kramer-Lems, con sede nei Paesi Bassi, di offrire un impressionante paesaggio marino di Willem van de Velde il Giovane per finanziare l’acquisto di un violino Stradivari del 1718 non ha dato i suoi frutti da Sotheby’s. Stimato (ma non garantito) per almeno 4 milioni di sterline, «La resa della Royal Prince durante la Battaglia dei Quattro Giorni, 11-14 giugno 1666», è stato il lotto di spicco della serata ma non ha ottenuto alcuna offerta. Dieci anni fa era stato venduto da Sotheby’s a Londra per 5,3 milioni di sterline.

Con il fallimento del lotto più importante della serata, il principale successo di Sotheby’s è stato la bella tela firmata e datata 1675 di Ludolf Backhuysen, «Una barca a vela e altre navi nel mare in tempesta», che si trovava nella stessa collezione olandese dal 1964. Questa tela è stata venduta per 730.800 sterline da un offerente telefonico a più di tre volte la stima preasta.

Una storia simile si è verificata con la piccola ed eterea teladi Fragonard, «La fontana dell’Amore» (1784 ca), che non era sul mercato dal 1988 e che è stata venduta per 718.200 sterline, sempre per telefono. «È stato un affare», ha dichiarato Hall, che è stato uno dei numerosi offerenti.

«È sempre più difficile trovare materiale di qualità, ha aggiunto Johan Bosch van Rosenthal, consulente d’arte di Amsterdam. La possibilità di presentare una buona asta dipende sempre più dalle scoperte e da ciò che rimane nelle vecchie collezioni di famiglia», sottolineando come le case d’asta siano costrette ad arricchire le loro offerte di Old Master con sculture e stampe.

Considerando i vari venti contrari che il mercato di Old Master deve affrontare attualmente, in particolare nella Londra post Brexit, i mercanti sono rimasti impressionati dal materiale che Christie’s è riuscita a raccogliere per l’asta di giovedì sera, 7 luglio.

La vendita è stata caratterizzata da due rarità di qualità museale provenienti dalla collezione dei defunti filantropi britannici Cecil e Hilda Lewis. Grazie a questi lotti di prim’ordine, l’asta di Christie’s ha raccolto, con 35 pezzi, 28,1 milioni di sterline, quasi il doppio dei 14,9 milioni di sterline raggiunti dall’equivalente asta del luglio 2019.

La «Ninfa della Primavera» di Lucas Cranach il Vecchio, risalente all’inizio del XVI secolo, è una delle almeno 12 varianti conosciute dell’artista tedesco sul tema del nudo sdraiato in un paesaggio. Posseduta nel XVII secolo dalla regina Cristina di Svezia e mai proposta in asta prima d’ora, questa versione di dimensioni impressionanti ha entusiasmato almeno cinque offerenti telefonici, raggiungendo un prezzo di 9,4 milioni di sterline, un record d’asta per l’artista.

Dalla stessa collezione di famiglia è emersa una superba natura morta su tavola firmata e datata 1633, «Brocca di peltro e tazza d’argento su un tavolo», dell’enigmatico e poco apprezzato pittore di Amsterdam Jan den Uyl, la cui reputazione si basa solo su una dozzina di opere. Come l’opera di Cranach, anche questa non si vedeva da più di trent’anni. È stata venduta con un’offerta telefonica di 3,1 milioni di sterline.

La scultura in marmo, definita «capolavoro da tempo perduto», di Canova, «La Maddalena giacente» (1819-22 ca), recentemente riscoperta, era in condizioni troppo rovinate per trovare un acquirente a 5 milioni di sterline ed è rimasta invenduta, ma c’è stata concorrenza per lo spettacolare ritratto, realizzato da Anton Raphael Mengs, di Friedrich Christian, principe di Sassonia (1722-63), figlio di Augusto II il Forte. Il ritratto non era esattamente un classico e Mengs non è il nome più famoso della storia dell’arte, ma i mercanti hanno riconosciuto le eccezionali qualità e condizioni di un dipinto che sembra essere rimasto nella stessa famiglia fin dalla sua commissione originale.

Stimato tra le 100mila e le 150mila sterline, è stato venduto alla Agnew’s Gallery di Londra per 475mila sterline. Anche se non si tratta di un «sleeper», Anthony Crichton-Stuart, direttore di Agnew’s, ritiene che si tratti di un’opera potenzialmente interessante per un museo: «Riteniamo che ci sia ancora molto da imparare su questo dipinto. Mengs era una figura importante in Europa e l’opera è in condizioni favolose».

Queste vendite da Sotheby’s e Christie’s dimostrano che in qualche modo le case d’asta continuano a scovare rarità nel settore Old Master che fanno andare avanti gli affari. Ma in questi giorni è difficile che entrambe le case d’asta riescano a farlo nella stessa settimana.
 

Scott Reyburn, 08 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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