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I tesori della Monnaie sono tutti di metallo

Luana De Micco

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La Monnaie de Paris, storica Zecca di Francia, accoglie mostre d’arte contemporanea già dal 2014 e con successo. La prima di Paul McCarthy aveva attirato 60mila visitatori, l’ultima, di Maurizio Cattelan, nel 2016, 100mila. Il museo ha battuto il suo record e visto crescere il suo fatturato dell’8% lo scorso anno. Ma l’apertura degli storici saloni per le mostre temporanee, tra cui il Salon d’honneur in puro stile Luigi XV, era solo una piccola parte di un progetto più ambizioso, battezzato «MétaLmorphoses», che ha preso il via 5 anni fa per trasformare l’antica istituzione del quai Conti in un «villaggio del metallo».

Dopo la ristrutturazione, terminata a maggio, il nuovo Musée 11 Conti accoglie i primi visitatori dal 30 settembre. Nel percorso di visita, dedicato all’arte della lavorazione del metallo e ai suoi diversi mestieri, è anche possibile osservare per la prima volta alcuni laboratori, tra cui la fonderia e il «grand Monnayage», il luogo più emblematico del palazzo, dove si coniano le monete. Si parla della Monnaie come della «più antica fabbrica al mondo», attiva dal 1150. Dal 1775 ha sede nel palazzo del lungo Senna, opera dell’architetto Antoine Jacques-Denis, e anche se le monete di uso corrente non si coniano più qui dal 1973 (ma nelle fabbriche di Pessac, in Gironda), gli atelier dell’antica Zecca dello Stato continuano a fabbricare oggetti d’arte, medaglie, come la Legione d’Onore, e le monete da collezione in metalli preziosi.

Per la ristrutturazione, diretta dall’architetto Philippe Prost con Hervé Baptisteche ha curato il restauro, la Monnaie ha investito 70 milioni di euro di fondi propri. Il palazzo (la facciata, l’imponente peristilio con le colonne doriche, la scalinata, gli eleganti cortili interni, uno dei quali presenta una meridiana del 1777) è stato interamente restaurato. Sono state anche aperte «strade» interne che permettono di attraversare il palazzo passando per i cortili e di farlo così scoprire ai parigini.

La Monnaie possiede una collezione di 170mila oggetti, tra cui 14mila attrezzi di lavoro (il più antico del 1496), 75mila medaglie francesi e straniere, più di 30mila monete con pezzi del IV secolo a.C., a cui si aggiungono documenti d’archivio, fotografie, film. Saranno esposti per la prima volta alcuni «tesori» antichi, come quello gallo-romano di Authieux, della seconda metà del III secolo d.C., e il tesoro detto «della rue Mouffetard», con più di 3mila luigi d’oro trovati nelle pergamene di Louis Nivelle, dignitario del re Luigi XV.

Luana De Micco, 06 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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