Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliLa «Madonna con Bambino e santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Francesco, Caterina d’Alessandria, Cosma e Damiano», prima opera monumentale di Sandro Botticelli dipinta a tempera su tavola intorno al 1470 (per affinità stilistiche con la «Fortezza» degli Uffizi), è stata sottoposta presso l’Opificio delle Pietre Dure a un restauro sostenuto anche dai «Friends of the Uffizi Galleries».
L’intervento ha svelato alcuni ripensamenti compiuti da Botticelli venticinquenne non solo durante il disegno, ma anche durante la stesura pittorica, modus operandi che rimanderebbe al suo apprendistato nella bottega di Filippo Lippi, il primo a manifestare questa tendenza inusuale al tempo.
Sono state variate alcune posture e il volgere degli sguardi. Modificate anche le mani di santa Caterina d’Alessandria, sulla cui veste sono peraltro incisi degli occhi (gli stessi ora nel volto della santa), a suggerire una prima posizione della figura in ginocchio e non in piedi.
La pala, risanata nel supporto ligneo e nelle tre zone in cui il colore era sollevato e parzialmente danneggiato, torna a essere esposta nella sala della «Primavera» agli Uffizi. Cecilia Frosinini, che ha diretto il restauro compiuto da Luisa Gusmeroli e Patrizia Riitano per la parte pittorica e da Ciro Castelli e Andrea Santacesaria per quella lignea, osserva come i nuovi dettagli emersi «potrebbero offrire elementi per un riesame complessivo della committenza dell’opera», ora non chiara, dal momento che la pala proviene dal monastero benedettino femminile di sant’Ambrogio senza che nessun santo raffigurato si riferisca a quell’Ordine.
La presenza dei santi Cosma e Damiano, identificati dalle iscrizioni, porterebbe piuttosto verso una commissione legata all’Arte dei Medici e Speziali o alla famiglia Medici.
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