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«Les Poseuses, Ensemble (Petite version)» di Georges Seurat. Cortesia di Christie’s Images

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«Les Poseuses, Ensemble (Petite version)» di Georges Seurat. Cortesia di Christie’s Images

I pezzi da museo di Paul Allen

Capolavori di Seurat, Cézanne, Van Gogh, Klimt e Gauguin fra le oltre 150 opere appartenute al cofondatore di Microsoft che andranno all’incanto da Christie’s a New York il 9 e 10 novembre

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Elena Correggia

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Un viaggio lungo 500 anni di storia dell’arte in poco più di 150 opere. Annunciata con ampio anticipo per il valore stratosferico, pari a una stima di 1 miliardo di dollari, la collezione d’arte del cofondatore di Microsoft, Paul Allen, ha svelato i suoi tesori. Destinati a essere messi all’incanto da Christie’s a New York il 9 e 10 novembre nell’asta «Visionary: The Paul G. Allen Collection», dopo un tour espositivo mondiale che toccherà Hong Kong, Los Angeles, Taipei, Shanghai, Londra e Parigi.

Un ruolo significativo è giocato dai principali protagonisti di Impressionismo e Postimpressionismo e se «La montagne Sainte-Victoire» immortalata in Provenza da Paul Cézanne con una pennellata protocubista sale in vetta alle previsioni, con una valutazione di oltre 120 milioni di dollari, la seguono a ruota con una stima di oltre 100 milioni «Les Poseuses, Ensemble (Petite version)» di Georges Seurat, già nelle collezioni di Alphonse Kann, John Quinn e Henry Mcllhenny, esposto all’Armory Show nel 1913 e passato in asta una solo una volta nel 1970 e poi una visione campestre di Van Gogh «Verger avec cyprès» del 1888.
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Datate sul finire del XIX secolo anche opere di Claude Monet, «Waterloo Bridge, soleil voilé» (oltre 60 milioni di dollari), Edouard Manet «Le Grand Canal à Venise» (oltre 50 milioni) e Paul Signac «Concarneau, calme du matin (Opus n.219, larghetto)» (oltre 28 milioni). Senza dimenticare una maternità tahitiana di Paul Gauguin (più di 90 milioni), accomunata nella valutazione alla foresta di betulle tradotta da Gustav Klimt in raffinati cromatismi.

Ma l’attenzione di Allen per personalità e opere chiave dell’arte travalica i secoli e parte dall’arte fiamminga di Jan Brueghel il Giovane, presente con una serie di cinque pannelli raffiguranti i cinque sensi (4-6 milioni) per poi guardare ai paesaggi veneziani soffusi di Joseph M. William Turner (oltre 30 milioni), agli enigmi sottili di René Magritte, qui presente con «La voix du sang» (12-18milioni), per arrivare a personalità contemporanee come Francis Bacon proposto con il trittico «Three studies for Self-Portrait» (oltre 25 milioni) e Lucian Freud con «Large Interior, W11 (after Watteau)» oltre 75 milioni.

I proventi dell’asta saranno devoluti in beneficenza, secondo quelle che erano state le volontà di Allen. «La vendita “Visionary: The Paul G. Allen Collection” riunisce capolavori a sostegno della filantropia in una dimensione epica, afferma Marc Porter, presidente di Christie’s Americas. È difficile pensare che questo sia il risultato dell’appassionata ricerca dell’eccellenza di un solo uomo, ma Paul G. Allen era in effetti un visionario ed era attirato da artisti che condividevano la sua genialità nel vedere il mondo in modo nuovo e nel volerlo spiegare agli altri con nuovi mezzi».

«Foresta di betulle» di Gustav Klimt. Cortesia di Christie’s Images

Elena Correggia, 23 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

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I pezzi da museo di Paul Allen | Elena Correggia

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