Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliUna provincia, quella parmense, che dedica grande attenzione alla sua tradizione culinaria, tanto da avere creato nel corso del tempo sei Musei del Cibo (Museo del Prosciutto, Museo del Salame, Museo del Vino, Museo della Pasta, Museo del Pomodoro e Museo del Parmigiano Reggiano) cui si aggiunge il Museo d’Arte Olearia Agorà Orsi Coppini.
Arriva ora anche una collana di guide collegate, «Parma, i Musei del Cibo. Tra storia e territorio», edite da Grafiche Step di Parma. Ogni volume è composto da un centinaio di pagine a colori, in cui trovano spazio cenni storici sulla gastronomia e su personaggi storici, come Giuseppe Verdi e Cesare Zavattini, ma anche approfondimenti di arte e natura della cosiddetta «Food Valley» italiana.
Le pubblicazioni sono curate da Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo, con testi di Mariagrazia Villa, e sono arricchite da documenti conservati nell’Archivio di Stato di Parma.
Articoli precedenti
La neodirettrice delle Gallerie Estensi parla del suo progetto di rinnovamento dei musei e reagisce a chi le rimprovera la mancanza di esperienza museale
Attraverso 181 bozzetti su carta il MAMbo omaggia la ricerca di Francesca Alinovi con una mostra sui writer italiani degli ultimi quattro decenni
Rinnovato il percorso espositivo, ora in nove sezioni. Un’intera sala per Guercino
Nel grande lavoro di sintesi che ha richiesto la mostra allestita al Meis di Ferrara il ’900 è raccontato dalla storia, dall’arte e dalla vita quotidiana della popolazione ebraica della penisola