I luoghi fatali di de Pisis al Museo del Novecento
Oltre 90 dipinti dalle collezioni dei musei italiani e da collezioni private
Sono passati quasi trent’anni dall’ultima grande mostra di Filippo de Pisis (1896-1956) a Milano. Allora si tenne a Palazzo Reale, ora è il Museo del Novecento a dedicargli un’ampia rassegna, curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon e prodotta da Milano-Cultura, dal museo stesso e da Electa.
Intitolata «de Pisis» (dal 4 ottobre al primo marzo prossimo a Milano, poi nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps), la mostra, che riunisce oltre 90 dipinti, ha attinto alle collezioni dei maggiori musei italiani e di importanti collezioni private, e ha scelto di muoversi lungo la linea più lirica della sua produzione, ponendo al tempo stesso attenzione ai luoghi che elesse a «luoghi fatali», come li chiamava lui: Milano, Roma, Venezia, il Cadore, Parigi e Londra.
Il percorso, cronologico, si apre con il 1919, quando il «marchesino pittore» (che era anche poeta) esordisce in pittura nella
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