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Stefano Cerio, «Mirabilandia, Ravenna»

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Stefano Cerio, «Mirabilandia, Ravenna»

I giochi notturni di Cerio

Federico Castelli Gattinara

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Roma. «Night Games», nuovo lavoro di Stefano Cerio in mostra fino all’8 luglio alla Galleria del Cembalo, rappresenta l’ultima tappa della sua indagine fotografica sui luoghi del divertimento di massa, dopo le serie «Aqua Park» (2010), «Night Ski» (2012) e «Chinese Fun» (2015). L’oggettività nei suoi scatti, scrive Gabriel Bauret nell’introduzione al volume edito da Hatie Cantz, non vuole porsi come un semplice tentativo di documentare, classificare, archiviare uno spazio o un tema. «Night Games» infatti «riunisce luoghi e spazi differenti, come sono differenti i mondi a cui fanno riferimento gli scenari dei parchi: cinematografico, urbano, militare... Tutte le fasce di età sono in qualche modo coinvolte».
Elementi unificanti sono la notte, il macchinario spento, l’assenza delle persone, il silenzio pervasivo, tutti spiazzamenti che aprono a letture diverse, più laterali, forse anche più autentiche. «Il tentativo, riuscito, aggiunge Angela Madesani, è quello di ritrarre delle situazioni, edifici, animali fantastici, personaggi, la Statua della Libertà caduta al suolo. La sua è una dimensione scenica che mi piace equiparare ai "Dioramas" di Hiroshi Sugimoto o a "La nona ora" di Maurizio Cattelan, in cui il papa è schiacciato da un meteorite. È una dimensione strettamente legata al nostro tempo».

Stefano Cerio, «Coney Island, NY»

Stefano Cerio, «Gardaland, Verona»

Stefano Cerio, «Mirabilandia, Ravenna»

Federico Castelli Gattinara, 19 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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I giochi notturni di Cerio | Federico Castelli Gattinara

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