El-Ghoreifa (Egitto). Il ministro del Turismo e delle Antichità Khaled El-Anani e il segretario generale delle Antichità Mostafa El-Wasiri hanno annunciato la scoperta di una quindicina di tombe di funzionari nella località di El-Ghoreifa presso Tuna el Gebel, città a poco più di 350 chilometri a sud del Cairo. I sepolcri sono databili all’inizio della seconda metà del I millennio a.C. e hanno restituito una ventina di sarcofagi di cui cinque in pietra calcarea.
Questi ultimi sono di eccellente fattura e recano iscrizioni geroglifiche che hanno consentito l’identificazione dei proprietari. Dalle prime informazioni sembrerebbe che almeno quattro dei personaggi menzionati facessero parte del personale addetto al tesoro reale. Il più importante è un certo Djehutyefankh che rivestiva le cariche di tesoriere, guardasigilli e compagno unico del sovrano. Allo stato attuale delle conoscenze non è dato sapere se esistessero vincoli di parentela tra i defunti.
Evidente appare invece il legame con il dio Thoth che aveva nella vicina Ermopoli (l’odierna El-Ashmunein) il suo luogo di culto principale. Insieme ai sarcofagi sono stati recuperati molti degli oggetti che un tempo facevano parte dei corredi funerari. Superano le 10mila unità le figurine funerarie che venivano poste accanto al defunto perché svolgessero in sua vece le attività lavorative cui ognuno era chiamato a partecipare nell’aldilà.
Elevato anche il numero di vasi canopi, i recipienti destinati a contenere i visceri del defunto. Ne sono stati rinvenuti infatti otto gruppi. A questi vanno aggiunti più di ottocento amuleti che, posti sulla mummia, dovevano proteggerla da qualsiasi possibile danneggiamento.