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La storia degli arazzi francesi del XX e XXI secolo su disegno dei grandi maestri
- Francesca Petretto
- 05 dicembre 2019
- 00’minuti di lettura


«La suonatrice di liuto», di Henri Matisse, 1947-49, Collezione Mobilier National. © Succession H. Matisse / VG Bild-Kunst, Bonn 2019. Foto di Isabelle Bideau
Gli artisti tramano
La storia degli arazzi francesi del XX e XXI secolo su disegno dei grandi maestri
- Francesca Petretto
- 05 dicembre 2019
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliLa Kunsthalle München conferma ancora una volta la grande tradizione delle sue sensazionali mostre con questa «Le Trame del Moderno: Matisse, Picasso, Miró... e gli arazzi francesi» (dal 6 dicembre all’8 marzo): un tuffo nei colori, seguendo un fil rouge, alle origini dell’età Moderna, tessuto in arazzi prodotti su disegno dei più grandi maestri francesi (di nascita e adozione) di XX e XXI secolo, da Henri Matisse a Pablo Picasso, da Le Corbusier a Louise Bourgeois, passando per Joan Miró.
Un incanto a molti sconosciuto che forse solo chi ha seguito altre trame in Germania, per esempio del Bauhaus di Annie Albers e Gunta Stölzl, ha avuto già modo di apprezzare. Pochi infatti sanno dell’importanza dei laboratori artistici di telaio in voga in Francia già a partire dal regno di Luigi XIV, con la nascita della Manufacture des Gobelins, storico laboratorio di tessitura di arazzi francese sulla avenue des Gobelins nel XIII arrondissement di Parigi.
Qui come in altri opifici francesi furono creati non solo arazzi, ma anche mobili e tappeti di pregiata qualità: grazie alla stretta collaborazione tra artisti e tessitori sono stati realizzati in queste fabbriche capolavori tessili unici, forti della geniale combinazione di ingegnosità artistica e virtuosismo artigianale.
Quelle vecchie tecniche di produzione, tintura, tessitura e annodatura del filato vengono utilizzate ancora oggi in maniera pressoché invariata rispetto al passato, perciò la produzione di un grande arazzo richiede migliaia di ore per essere completata. Organizzato in 9 capitoli, il percorso espositivo ripercorre la storia dell’arazzo moderno e delle manifatture francesi novecentesche. Gli oggetti in mostra raccontano sconvolgimenti storici e innovazioni artistiche riflessi anche nell’arte tessile.

«La suonatrice di liuto», di Henri Matisse, 1947-49, Collezione Mobilier National. © Succession H. Matisse / VG Bild-Kunst, Bonn 2019. Foto di Isabelle Bideau