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Gli alieni siamo noi
- Federico Florian
- 13 giugno 2017
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
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La nona edizione della Momentum Biennale, rassegna d’arte contemporanea che ha luogo nella cittadina norvegese di Moss dal 17 giugno all’11 ottobre, ruota attorno al concetto di alienazione. Alienazione come sinonimo della condizione contemporanea, a detta dei curatori Ulrika Flink, Ilari Laamanen, Jacob Lillemose, Gunhild Moe e Jón B.K. Ransu: l’«alieno» entra nelle nostre vite in seguito alle trasformazioni tecnologiche, ecologiche e sociali tuttora in corso nel mondo occidentale.
L’«alieno», termine un tempo equivalente a estraneo e distante, è ora parte integrante della nostra routine quotidiana. Punti chiave della rassegna sono la Momentum Kunsthall e la Galleri F15, cui si aggiungono alcune sedi in città. Trenta gli artisti coinvolti, metà dei quali provenienti dalla Scandinavia.
Tra gli altri, Atelier Cyberspace, nato dalla collaborazione dell’artista Susanne Ussing e dell’architetto Carsten Hoff, pionieri nell’uso della cibernetica e dei computer come strumenti creativi per ripensare gli spazi abitati dall’uomo; il norvegese Jone Kvie, autore di «Carrier», una scultura in bronzo di un astronauta inginocchiato; o la svedese Linda Persson, che per Momentum 9 ha reso digitalmente registrazioni e performance condotte nel deserto australiano. Funge da progetto parallelo alla biennale la piattaforma online www.momentum9.no, che presenta una serie di podcast realizzati da Third Ear, produttore di racconti audio fantascientifici, e un romanzo grafico di Ylva Westerlund.