NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 12 MARZO 2024

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MARTEDÌ 12 MARZO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: particolare di uno dei due dipinti di Pietro Lorenzetti acquistati dal Louvre; due immagini postate su X (ex Twitter) della lacerazione del dipinto danneggiato all’Università di Cambridge; un particolare della pala di Lavinia Fontana restaurata a Bologna; una veduta del Sacro Monte di Varese

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Due tavole di Pietro Lorenzetti entrano al Louvre

Dopo il «Cristo deriso» di Cimabue, entrano nelle collezioni del Louvre anche due tavole del maestro senese del Trecento Pietro Lorenzetti che erano state vendute all’asta da Tajan il 13 dicembre scorso. Le tavole appartenevano alla famiglia di Alfred Ramé, un magistrato francese, dall’800, prima di essere acquistate all’asta da un collezionista privato statunitense, il quale le ha a sua volta vendute al Louvre mediante trattativa privata. Inedite sul mercato, le due tavole erano state presentate come un «San Silvestro» e una «Santa Elena»: il primo aveva ottenuto 3,03 milioni di euro (era stimato tra 1,5 e 2 milioni), la seconda 1,6 milioni (per una stima iniziale di 400mila-600mila euro). Per il museo parigino si potrebbe invece trattare di san Zaccaria e santa Elisabetta, i genitori di san Giovanni Battista. Le due tavole facevano probabilmente parte di un polittico monumentale dipinto nel 1330-40: «Il virtuosismo tecnico e il naturalismo sono emblematici del periodo d'oro della pittura senese della prima metà del XIV secolo», ha scritto il museo in un comunicato. I due dipinti si caratterizzano anche per «l'inquadratura sorprendente» e il «naturalismo e la monumentalità» con cui sono raffigurati i due santi, dimostrando la volontà di Lorenzetti di innovare: «L’autore, si legge ancora nella nota, ha realizzato due grandi opere che permetteranno ai visitatori del museo di cogliere l'importanza di Pietro Lorenzetti per la storia della pittura occidentale, come uno dei più grandi pittori italiani del Trecento». 

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Un attivista filopalestinese ha deturpato e strappato un dipinto all’Università di Cambridge

L’8 marzo all’Università di Cambridge un attivista del gruppo Palestine Action ha deturpato e strappato un ritratto di Lord Arthur Balfour dipinto nel 1914 da Philip Alexius Laszlo. L’effigiato, Lord Balfour, è un ex ministro britannico che nel 1917 rilasciò una dichiarazione in cui esprimeva il sostegno del Regno Unito alla creazione di un «focolare nazionale per il popolo ebraico» in Palestina. In un video postato online su X (ex Twitter) dal gruppo, l’attivista spruzza vernice rossa e usa quello che sembra essere un taglierino per tagliare il dipinto appeso a una parete del Trinity College. La polizia ha confermato l’accaduto e ha dichiarato che è stata avviata un’indagine.

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Annunciati curatori e artisti selezionati per il primo Padiglione di Panama alla Biennale

Il Ministro della Cultura di Panama Giselle González-Villarrué ha annunciato i curatori e gli artisti selezionati per rappresentare Panama al suo primo Padiglione Nazionale alla 60ma Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia. Il commissario, Itzela Quirós del Ministero della Cultura, e il team curatoriale tra cui Ana Elizabeth González, Mónica Kupfer e Luz Bonadies, guideranno il padiglione inaugurale. I curatori hanno commissionato quattro dei principali artisti contemporanei di Panama: Brooke Alfaro, Isabel De Obaldía, Giana De Dier e Cisco Merel. La mostra comprenderà nuove opere di tre dei quattro artisti (Merel, De Obaldía e De Dier).

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Grazie al progetto «Opera tua» una pala di Lavinia Fontana è tornata restaurata nella Pinacoteca di Bologna

A lungo relegata nei depositi per le sue precarie condizioni, è tornata restaurata nella sala 22 della Pinacoteca Nazionale di Bologna l’opera di Lavinia Fontana (1552-1614) «Apparizione della Madonna con il Bambino», del 1601, grazie al progetto «Opera tua» di Coop Alleanza 3.0, con Fondaco Italia e il patrocinio del Touring Club italiano, che finora ha contribuito al restauro di 41 opere d’arte. La pala, 113x84 cm, è stata restaurata da Carlotta Scardovi. Intanto è partita la raccolta fondi per il restauro di un’altra opera della Pinacoteca, un dipinto di Guido Reni del 1619. 

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La riapertura del Sacro Monte di Varese e dei suoi musei

Riparte nel week end del 16 e 17 marzo la stagione culturale al Sacro Monte di Varese, con la riapertura dei 3 spazi museali e con un concerto al Museo Baroffio domenica 17 marzo, alle ore 16.30, organizzato da Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali. Prima del concerto, alle ore 15.30, ci sarà per tutti l’occasione di una visita guidata al museo Baroffio. All’interno degli spazi del museo Baroffio e del Santuario (la cui architettura è firmata da Lodovico Pogliaghi nel 1932) la musica classica italiana sarà protagonista: Vivaldi, Mercadante, Giuliani, Verdi, Chopin con una variazione sul tema di Rossini da «La cenerentola», Paganini. A esibirsi Elisa Ghezzo al flauto e Patrizia Giannone alla chitarra due artiste note anche sul territorio varesino per la loro attività concertistica. L’accesso al concerto prevede un contributo di 20 euro a testa che andrà poi versato a Fondazione Comunitaria del Varesotto sul sito (il personale del Museo sarà a disposizione per ogni indicazione necessaria in merito).

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Salvatore Settis: «Lo Stato salvi Piazza Armerina»

«Nel cuore della Sicilia, gli splendidi mosaici della villa romana di Piazza Armerina giacciono in scandaloso abbandono, il Ministro della Cultura lo sa e si straccia le vesti, ma dichiara: non posso farci niente. E il brutto è che ha ragione». In un articolo sul quotidiano «La Stampa», il professor Salvatore Settis riprende un argomento già affrontato in due articoli all’inizio di questo mese da Gian Antonio Stella sul «Corriere della Sera», denunciando «il degrado dei mosaici romani (il ciclo più vasto e celebre del Mediterraneo), la scarsa manutenzione, il deperire delle strutture di copertura, l’inabissarsi dei (pochi) fondi stanziati e non pervenuti, il calo dei visitatori». Settis individua la causa di questa situazione e dell’impotenza del Ministro nel fatto che la Sicilia ha dal 1975 una pienissima autonomia nella gestione dei beni culturali e del paesaggio. Ma ricorda anche che un predecessore di Sangiuliano, Antonio Paolucci, «l’unico ministro veramente tecnico nei cinquant’anni di vita di quel ministero [...], non esitò a recarsi a Piazza Armerina nella sua veste di ministro, e ottenne allora che il restauro dei mosaici fosse affidato all’Opificio delle Pietre Dure, ente statale con sede a Firenze». [La Stampa]
 

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Compie 10 anni la Fondazione Italia Patria della Bellezza, che agevola la comunicazione alle realtà culturali italiane

Al momento sono 33 le realtà culturali (tra musei, borghi, teatri e progetti di valorizzazione del patrimonio artistico) che hanno già beneficiato di attività di comunicazione per ottenere visibilità e oltre 350 i progetti che hanno partecipato ai bandi di adozione indetti dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza, che quest’anno compie 10 anni. Sono numeri destinati ad aumentare, visto che il bando 2024 è quasi giunto a conclusione e il 10 aprile saranno decretati i vincitori tra oltre 200 nuovi partecipanti. Ad oggi in tutto i progetti che hanno fatto richiesta di adozione sono 550; e sono 15 le imprese creative della comunicazione che hanno risposto all’appello adottando uno o più progetti e che continuano a mettere il loro know-how a disposizione della cultura. In questi ultimi tre anni i vincitori sono stati 13, per un valore erogato di oltre 500 mila euro, a cui si aggiungono altri 33 progetti selezionati dalle agenzie e imprese creative della comunicazione che li hanno affiancati, per un valore totale di oltre un milione e mezzo di euro.

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Una dea in trasferta da Palermo a Sibari

È ora esposta al MuNas-Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, nell’antica Sibari (ora frazione del comune di Cassano all’Ionio, in provincia di Cosenza), la testa femminile in marmo di una dea che decorava uno dei templi dall’antica Selinunte, in Sicilia. L’opera fa parte della collezione del Museo Regionale Archeologico Antonino Salinas di Palermo ed è arrivata a Sibari,  spiega Filippo Demma, direttore del Parco Archeologico calabrese, «grazie a un programma di collaborazione che ha permesso al Museo Salinas l’esposizione temporanea della coppa fenicia da Francavilla Marittima (Cs), conservata al MuNas, che esponiamo nella mostra “Sicilia/Grecia/Magna Grecia” allestita a Palermo». 

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A Roma un convegno sulla digitalizzazione dell’arte

Il 13 marzo, alle ore 11, si terrà nella sede romana di Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), in via del Corso 267, il convegno «Arte e @rte. I linguaggi della bellezza». Promosso e organizzato da Acri, l’incontro ha l’obiettivo di discutere, assieme a rappresentanti del mondo della cultura, il fenomeno della digitalizzazione dell’arte, affrontando diversi temi legati alla divulgazione artistica. Si dialogherà su come le modalità tradizionali e quelle di ultima generazione coesistano, rendendo l'arte sempre più accessibile, ma anche sollevando alcune criticità che l’incontro intende indagare e approfondire. L’evento è organizzato in occasione della prima mostra virtuale realizzata nell’ambito di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri, dal titolo «Pathos. Valori, passioni, virtù» e visitabile gratuitamente online fino al 31 marzo. La discussione vedrà la partecipazione dello storico dell’arte e curatore della mostra Angelo Mazza, della giovane divulgatrice Benedetta Colombo, nota con il nome di @benedetta.artefacile e del giornalista e conduttore televisivo e radiofonico Nicolas Ballario, che modererà l’incontro.

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Nuovo spazio a Testaccio per galleria z2o Sara Zanin

La galleria z2o Sara Zanin apre una nuova sede romana in via Alessandro Volta 34, sabato 16 marzo. La mostra inaugurale, «Contrappunti» (sino al 30 aprile), che coinvolge tutti gli artisti della galleria, si estenderà anche nello spazio z2o Project in via Baccio Pontelli 16. La nuova galleria trova la sua collocazione nel vivace quartiere di Testaccio, adatto ad accogliere uno spazio alternativo e a contenere progetti di ricerca e site specific che caratterizzano da sempre l’identità della galleria. Gli spazi del fabbricato dal sapore industriale sono stati riprogettati dallo studio Bevilacqua Architects nell’ottica di preservare e presentare al meglio le opere d’arte. Il primo progetto espositivo raccoglie i lavori degli artisti rappresentati e di quelli con cui z2o ha collaborato sin dai suoi esordi: Evgeny Antufiev, Mariella Bettineschi, Silvia Camporesi, Pier Paolo Calzolari, Michele Guido, Tomoe Hikita, Anna Hulačová, Kaarina Kaikkonen, Krištof Kintera, Giovanni Kronenberg, Guglielmo Maggini, Alexi Marshall, Beatrice Meoni, Hidetoshi Nagasawa, Ekaterina Panikanova, Beatrice Pediconi, Alfredo Pirri, Poli Maramotti, Fabrizio Prevedello, Marta Roberti, Cesare Tacchi, Michele Tocca. 

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Barbie all’asta (ma solo in fotografia)

Oggigiorno all’asta viene offerto veramente di tutto. Una vendita certamente singolare è quella che si terrà il 23 marzo presso la casa d’aste Heritage di Dallas. Verranno infatti battute 26 fotografie di altrettante bambole Barbie immortalate dal fotografo americano David Levinthal. Le immagini, in 5 esemplari l’una, hanno diverse dimensioni: si va dai 55x43 cm al formato decisamente grande di 166x134 cm. Anche i prezzi base variano da 2.500 a 10mila dollari. Levinthal, nato a San Francisco nel 1949, si è specializzato nell’immortalare scene anche drammatiche utilizzando piccoli giocattoli o figurine in miniatura. In questa occasione si è cimentato con la bambola per antonomasia vestita in abiti da sera, da cavallerizza o in costume da bagno. Barbie è un oggetto di culto e migliaia di persone in giro per il mondo la collezionano. È quindi probabile che tra di loro vi sarà anche chi offrirà 10mila dollari per avere il ritratto di una delle sue Barbie preferite a grandezza naturale. 

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Mostre che aprono: Un nuovo lavoro di Eugenio Tibaldi in mostra a Villa Portelli a Kalkara sull’isola di Malta

Il Padiglione Italia a maltabiennale.art presenta «Informal Inclusion», il nuovo lavoro di Eugenio Tibaldi, a cura di Francesca Guerisoli e Nicolas Martino, presso Villa Portelli a Kalkara dal 14 marzo al 31 maggio. Il Padiglione è promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d'Italia a la Valletta, l’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta ed è realizzato dalla Fondazione La Rocca. L’installazione realizzata da Eugenio Tibaldi, con la collaborazione di Heritage Malta, guarda al tema del tempo che definisce gli spazi di Villa Portelli, probabilmente costruita durante l’occupazione francese. Privando tale spazio di una sua specificità temporale legata alla narrazione principale che nella storia si è fatta di questo luogo, l’artista mette in luce i diversi tempi che l’hanno attraversato, decostruendo con il suo agire quella retorica che ruota intorno ai racconti, spesso univoci, sull’Europa e sul Mediterraneo. Sono i processi d’inclusione, la complessità tra economia e cultura contemporanea a definire un nuovo sguardo laterale sull’immigrazione. Storie di margine, non raccontate, di sfruttamento, ovvero quelle peculiari alla poetica dell’artista, sono anche quelle che, attraverso una serie di «attivatori» inconsapevoli propri all’installazione, conducono l’osservatore ad una riflessione poetica sul contraddittorio rapporto tra bene e male. 


 

Redazione, 12 marzo 2024 | © Riproduzione riservata