Ginevra ha fatto Bim!

Il neodirettore Andrea Bellini ha movimentato la Biennale de l’Image en Mouvement trasformandola in un laboratorio video

«Penumbra» (2021) di Hannah Black & Juliana Huxtable & And Or Forever. Cortesia dell'artista e del Centre d'Art Contemporain Genève
Luana De Micco |  | Ginevra

Rinviata di un anno, causa Covid-19, la Biennale de l’Image en Mouvement, Bim’21, è tornata al Centre d’art contemporain (Cac) fino al 30 gennaio 2022. È la 17ma edizione di questa rassegna di video arte internazionale creata nel 1985 da André Iten, fondatore del Cic-Centre pour l’image contemporaine, antenato del Cac. La direzione artistica è assicurata da Andrea Bellini, già condirettore del Castello di Rivoli e direttore di Artissima, che ha preso le redini del Cac nel 2012 e ha rinnovato la biennale trasformandola in laboratorio della produzione video.

Bellini vuole dare spazio all’inedito. Ecco perché la sua Bim’21 non si costruisce intorno a temi preconfezionati: «I curatori, ha spiegato Bellini in occasione dell’apertura della Biennale, a novembre, hanno cominciato a occupare troppo spazio a partire dagli anni ’80, portando a una situazione paradossale: gli artisti dovevano innanzi tutto lavorare per illustrare delle teorie. La Bim vuol fare l’esatto contrario: mettersi a disposizione degli artisti per creare opere nuove».
Per la curatela della rassegna è stato convocato il collettivo DIS, composto da quattro artisti, di base a New York, che dal 2010 reinventano nuove piattaforme per la produzione e diffusione della cultura contemporanea. La loro piattaforma di streaming, lanciata nel 2018 a fini educativi, dis.art, è la seconda sede, digitale, della Biennale.

In un’atmosfera immersiva, con il centro d’arte trasformato in installazione globale, sono presentati i lavori di 16 artisti, tutti originali dunque, selezionati «sulla base di un principio di produzione che favorisce le opere ibride, che oscillano tra reale e virtuale». I temi trattati sono attuali: ecologia, femminismo, questioni di genere, discriminazione razziale. Tra gli artisti presenti, Will Benedict e Steffen Jørgensen presentano la seconda stagione della serie tv «The Restaurant», mentre And Or Forever rivisita «Penumbra», l’opera di Hannah Black & Juliana Huxtable presentata a New York nel 2019. Il cremonese Riccardo Benassi presenta «Daily Dense Dance Desiderio (DDDD)», una metanarrazione su schermi Led, pensata come una successione quotidiana di 365 messaggi, scritta durante il lockdown.

Anche DIS presenta il proprio film, «Everything But The World», episodio pilota di una docufiction non lineare sulla nostra storia di Homo sapiens. Tra gli altri artisti presenti, Giulia Essyad, Simon Fujiwara, Camille Henrot, Mandy Harris Williams, Akeem Smith.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Luana De Micco