Gilardi e Formafantasma in USA
Le due mostre promosse da Magazzino Italian Art sono accomunate dalla sensibilità verso la natura e la sostenibilità ambientale

Magazzino Italian Art propone questo mese due mostre. Dal 7 il museo ospita «Gilardi: Tappeto-Natura» (fino al 7 gennaio) a cura di Elena Re, mentre dal 13 «Formafantasma at Manitoga’s Dragon Rock: Designing Nature» (fino al 14 novembre) ambienta le opere della coppia di creativi italiani nella casa-studio del designer americano Russel Wright, architettura modernista immersa nei boschi della Hudson Valley.
Relazionandosi al lavoro di Wright, i due creativi di Formafantasma esplorano la sincronicità tra natura, architettura e design focalizzando soprattutto i loro primi lavori (come la serie «Botanica» del 2010), caratterizzati da ricerca sui materiali e preferenza per l’organico. Lega le due mostre la sensibilità verso la natura e la sostenibilità ambientale.
«Al nostro quinto anno di attività, siamo il primo museo negli Stati Uniti a dedicare una grande mostra a Piero Gilardi, commenta il direttore di Magazzino, Vittorio Calabrese. L’idea è nata dalla generosa donazione di circa 20 opere, la prima che riceviamo da un artista, fatta da Gilardi a Magazzino. Pur associato al movimento dell’Arte povera, l’artista si distingue per la particolare attenzione dedicata a temi come biopolitica ed ecologia, oggi di stretta attualità».
Tuttora impegnato a formare una comunità artistica internazionale che superi le barriere geografiche, Gilardi si distingue per la pionieristica attività nell’avviare un dialogo tra Italia e Usa in sintonia con le finalità di Magazzino, basato in particolare sulle affinità tra Arte microemotiva statunitense e Arte povera italiana. Una sessantina i lavori esposti, con prestiti da Fondazione Centro Studi Piero Gilardi di Torino, Centre Pompidou di Parigi, MoMA di New York e collezioni private.
Cuore della mostra sono ovviamente i «Tappeti-Natura», concepiti fin dal 1965 e volti a ricreare una natura ideale attraverso un materiale artificiale come il poliuretano espanso allo scopo di ottenere «oggetti estetici di uso pratico», all’origine di esperienze multisensoriali e libere interazioni con i fruitori. Nella foto, «Armadillo messicano» (2018).