Funky minimal e astrattismo digitale al Belvedere 21

Al centro della personale di Gerwald Rockenschaub ventiquattro delle più recenti animazioni digitali firmate dall’artista

Un’opera dei primi anni Ottanta di Gerwald Rockenschaub
Flavia Foradini |  | Vienna

«Gerwald Rockenschaub è uno dei più importanti artisti austriaci dei nostri giorni, caratterizzato da un percorso particolarmente coerente. L’elaborazione di materiali industriali e il suo radicale minimalismo funky minimal sono davvero unici. Il suo principio fondante è la riduzione a pochi elementi, strutture, contrasti cromatici» ci spiega Axel Köhne, curatore della personale «circuit cruise / feasible memory/regulator» dedicata al settantenne di Linz e aperta al Belvedere 21 dal 25 novembre al 12 marzo.

Sia che si tratti di dipinti astratti a olio dei primi anni Ottanta, definiti dal movimento Neo-Geo, o di pannelli industriali di plexiglas o di enormi oggetti gonfiabili o ancora di animazioni: «I suoi lavori sono semplici e precisi, e tuttavia complessi». L’intento, chiosa l’artista stesso, è quello «di creare un’interazione incisiva con l’osservatore e una rete di riferimenti, significati, associazioni».

L’universo artistico cui Rockenschaub guarda e rielabora nelle proprie creazioni spazia dalle tecniche d’intarsio italiane al bassorilievo, dall’estetica del modernismo austriaco a quella del Bauhaus, a tecnologie del nostro tempo. Al centro della mostra vi sono 24 delle più recenti animazioni digitali firmate dall’artista ora attivo soprattutto a Berlino: «Lavori astratti, pop, geometrici, mostrati in loop su altrettanti schermi, e tre sculture dai colori sgargianti», illustra ancora Köhne.

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