Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl 18 ottobre al Louvre si aprono due mostre: la prima s’intitola «Francesco I e l’arte dei Paesi Bassi» (fino al 15 gennaio) e affronta la passione meno nota del re di Francia per l’arte olandese
Si sa che Francesco I, protettore delle arti, legò il suo nome al Rinascimento italiano e in particolare a Leonardo da Vinci, che ospitò al Clos Lucé di Amboise dal 1516 al 1519, anno della morte del genio toscano.
Si sa meno invece che il re mecenate ospitò alla sua corte anche diversi artisti originari del Nord attivi in Francia e che collezionò un gran numero di arazzi, oggetti d’arti decorative e pitture fiamminghe. Il museo presenta i lavori dei ritrattisti Joos van Cleve, Corneille de La Haye detto Corneille de Lyon, e le rare opere pittoriche di Jean Clouet, tra cui due ritratti di Francesco I, uno equestre, l’altro raffigurante il re nelle vesti di Giovanni Battista, accompagnati da schizzi preparatori. Sono esposte anche opere di artisti un po’ dimenticati, come Godefroy le Batave, Noël Bellemare, Grégoire Guérard e Bartholomeus Pons, che si distinsero nell’arte dell’arazzo, del manoscritto miniato e del vetro.
La seconda mostra, «Disegnare en plein air» (aperta fino al 29 gennaio), riunisce più di un centinaio di disegni di grandi artisti francesi della prima metà del XIX secolo (Delacroix, Corot, Chassériau, Valenciennes e Daubigny). Alle opere del Louvre (tra cui «Veduta di Frascati» di Jean-Achille Bénouville e «Veduta dalla finestra di Granet» di François Marius Granet), si aggiungono i fogli prestati dalla Bibliothèque Nationale de France e dal Musée d’Orsay.
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