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Gilda Bruno
Leggi i suoi articoliQuali sono i fotolibri migliori del 2022? Per rispondere a questa domanda e fornire una panoramica ad ampio spettro abbiamo selezionato 6 titoli che vanno da grandi nomi ormai storici della fotografia ad autori contemporanei capaci di guardare al presente con sguardo inedito e occhio critico.
Broken Spectre (Loose Joints)
di Richard Mosse
Racconta l’Amazzonia e gli sconvolgimenti ecologici del cambiamento climatico. Alternando tinte fluorescenti a scene monocromatiche, il volume richiama l’attenzione sulla distesa pluviale oggi compromessa da attività minerarie, disboscamento, incendi abusivi e agricoltura industriale.
To look without fear (MoMA)
di Wolfgang Tillmans
Il libro riunisce 30 anni di carriera di Wolfgang Tillmans, tra scene di vita notturna e tumulto sociale, ritratti pungenti e nature morte, con lo scopo di favorire un dialogo politico e culturale. Tra i finalisti del Paris Photo-Aperture PhotoBook Award 2022 per la categoria «catalogo fotografico dell’anno», rappresenta in maniera multiforme «ciò che significa vivere al giorno d’oggi».
This Will Not End well (Steidl)
di Nan Goldin
Il volume ci introduce in un universo elettrizzante che racchiude la visceralità della pratica della fotografa statunitense. Tra i traumi infantili, la gioventù senza filtri dei suoi primi scatti e gli anni bui della dipendenza da droghe, This Will Not End Well narra in modo travolgente la vita di Nan Goldin e il suo legame terapeutico con la fotografia.
Une Avant-garde Féministe (delpire & co)
Da Renate Bertlmann a Francesca Woodman, sono tante le artiste che hanno abbracciato discipline visuali per riappropriarsi del femminile. Gabriele Schor, fondatrice della Sammlung Verbund Collection, le celebra in questo libro, che mostra come, grazie all’arte, le donne degli anni ’70 sono andate affrancandosi dal patriarcato.
Odesa (Gost Books)
di Yelena Yemchuk
Tra i finalisti del Paris Photo-Aperture PhotoBook Award 2022 per la categoria «menzione speciale della giuria: fotolibri per l’Ucraina», è un’ode di Yemchuk alla città che la tiene legata alla sua terra dagli Stati Uniti, dove si trasferì a 11 anni. I suoi scatti eterei parlano di un Paese che non ha mai smesso di resistere.
Périphérique (Loose Joints)
di Mohamed Bourouissa
Pubblicato nel 2021, vincitore del Paris Photo-Aperture PhotoBook Award 2022 per la categoria «fotolibro dell’anno», il libro guarda alle banlieue di Parigi (dove il fotografo è cresciuto) in maniera provocatoria: la sua messa in scena dei residenti dei sobborghi parigini parodia le rappresentazioni mediatiche degradanti che costringono gli stessi ai margini della società francese, dando voce alla loro voglia di cambiamento.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul «Rapporto Annuale Fotografia» allegato a «Il Giornale dell’Arte», n. 438, aprile 2023.

Una foto di «Peripherique» (2022) di Mohamed Bourouissa, «La main» (2006). Cortesia dell’artista e Loose Joints

Una foto di «Odesa» (2022) di Yelena Yemchuk. Copyright © Yelena Yemchuk. Cortesia dell’artista

Una fotografia contenuta in «Une Avant-garde Féministe» (2022) di Gabriele Schor. «Selbst» (1975) di Annegret Soltau. Cortesia dell’artista e della Sammlung Verbund Collection, Vienna

Una foto di «Nan Goldin This Will Not End Well» (2022) di Nan Goldin. «Self Portrait in Kimono with Brian» (1983), New York City. Cortesia dell’artista

Una foto di «To Look Without Fear» (2022) di Wolfgang Tillmans. «The Cock (Kiss)» (2002). Cortesia dell’artista, David Zwirner, New York_Hong Kong, Galerie Buchholz, Berlin_Cologne, e Maureen Paley, London

Still da «Broken Spectre» (2022) di Richard Mosse © Richard Mosse
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