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Forfait Usa ma la Fiac resiste

I collezionisti europei sostengono la fiera

Gareth Harris, Anny Shaw

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La 43ma edizione della Fiac si è svolta dal 20 al 23 ottobre in uno sfondo politico ed economico di grande incertezza negli Stati Uniti e in Europa. Stando ai mercanti, erano assenti i collezionisti statunitensi in una fiera comunque tenuta a galla dagli acquirenti europei presenti numerosi al Grand Palais. «Da quando ho iniziato a fare la Fiac non ho mai visto così pochi americani», dichiarava il gallerista Thaddaeus Ropac, sottolineando che le opere di Tony Cragg, Yan Pei-Ming e Robert Longo nel suo stand erano state tutte acquistate da collezionisti parigini, mentre un dipinto recente di Georg Baselitz, proposto a 500mila euro, era andato a un acquirente tedesco. «È stato un grande successo, il che sixgnifica che la Fiac può sopravvivere senza il sostegno americano». Un’altra ragione della scarsa presenza di americani è stata secondo i mercanti la modifica delle date di Frieze London per via della festività ebraica dello Yom Kippur. «I collezionisti americani hanno dovuto scegliere, ha spiegato la mercante di New York Rachel Lehmann. Alcuni sono andati a Frieze e altri sono venuti qui. Quelli importanti non ci hanno abbandonato, non è necessaria la loro presenza fisica in fiera».

La sua galleria, la Lehmann Maupin, vendeva opere dell’artista sudafricana Liza Lou tra 100mila e 450mila dollari, oltre a lavori  di  Kader Attia, tra 35mila e 250mila euro. I recenti attentati terroristici in Francia, la Brexit e le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti hanno contribuito al clima di incertezza. Tuttavia, Anne-Claudie Coric, direttore esecutivo della Galerie Templon di Bruxelles, dichiarava: «In fiera c’è un mix veramente internazionale, come sempre», aggiungendo che erano anche numerosi i collezionisti cinesi. Coric vendeva opere di Jim Dine (un autoritratto del 2016 e 350mila dollari) e Kehinde Wiley (145mila dollari) a compratori parigini. Quest’anno la fiera riuniva 186 gallerie, contro le 173 del 2015, con 43 new entry. I mercanti francesi costituivano il 28% delle presenze.
 

Gareth Harris, Anny Shaw, 02 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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