Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. Giovedì 18 e venerdì 19 maggio si svolge presso l’Opificio Golinelli il convegno «La filantropia è futuro», promosso da Assifero, associazione punto di riferimento della filantropia istituzionale in Italia che riunisce oggi le più importanti fondazioni private di famiglia, d’impresa e di comunità. Il proprietario dell’Opificio, sede della fondazione dell’imprenditore emiliano Marino Golinelli, proprio per questo ama definirsi un filantropo piuttosto che un mecenate, riconoscendo nell’investimento milionario da lui promosso a Bologna una attività utile non tanto al presente quanto alle generazioni future.
Il convegno prevede anche due eventi aperti al pubblico proprio sui temi della filantropia e del terzo settore. Il primo è in programma giovedì 18 maggio alle ore 17 e vedrà protagonisti Marino Golinelli e Guido Giubergia, presidente della Fondazione Paideia onlus: parleranno della responsabilità sociale dell’imprenditore declinata attraverso il loro impegno filantropico con le rispettive fondazioni, in un’intervista realizzata da Gerry Salole, chief executive di EFC-European Foundation Centre.
Venerdì 19 maggio per il pubblico è prevista dalle 11 la tavola rotonda «Filantropia è futuro. Nuovo ruolo della filantropia istituzionale nella riforma del Terzo Settore». Nell’occasione verranno presentate e lanciate le iniziative di Assifero nell’ambito della riforma del Terzo Settore. Ne parleranno l’on. Luigi Bobba, sottosegretario al lavoro e politiche sociali, il senatore Stefano Lepri, il professor Paolo Barbetta dell’Università Cattolica di Milano e il presidente di Assifero, Felice Scalvini. Per l’occasione saranno anche illustrati i recenti decreti attuativi relativi alla sezione sulla filantropia all’interno della legge 106/2016 sulla riforma del Terzo settore da parte del Consiglio dei Ministri. Spiega Felice Scalvini: «È anche fondamentale l’eliminazione del limite di deducibilità dei 70mila euro delle erogazioni filantropiche da parte dell’imprese per catalizzare nuove risorse».
Oggi in Italia le comunità, le famiglie e soprattutto le imprese che creano fondazioni ed enti non profit contribuiscono al bene comune per un importo annuale di circa 300 milioni di euro in settori chiave come la ricerca sul cancro all’assistenza agli anziani, l’arte e la cultura, il miglioramento della qualità della vita nelle città. Contribuiscono anche al sostegno dei circa 4 milioni di cittadini italiani che vivono in regime di povertà assoluta.
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