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Pablo Picasso, «Ragazza in camicia», 1905, Londra, Tate. Lascito di C. Frank Stoop, 1933 © Succession Picasso/DACS 2015

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Pablo Picasso, «Ragazza in camicia», 1905, Londra, Tate. Lascito di C. Frank Stoop, 1933 © Succession Picasso/DACS 2015

Ferrara rosa fuoco

Stefano Luppi

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Ferrara. Fondazione Ferrara Arte, controllata da Comune e Provincia di Ferrara, ha reso nota la programmazione a Palazzo dei Diamanti per l’anno in corso e il 2016. Si parte con «La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudí», prevista dal 19 aprile al 19 luglio: il titolo rimanda alla catalana «Rosa de Foc», simbolo che per gli anarchici indicava all’inizio del secolo scorso la «capitale» Barcellona con tutte le ripercussioni culturali, sociali, politici che il termine aveva. La mostra, curata dalla direttrice di Ferrara Arte e dei Musei Civici Maria Luisa Pacelli e da Tomàs Llorens e Boye Llorens, si sofferma sugli aspetti artistici raccontando, attraverso le opere di  Pablo Picasso, Joan Miró, Antoni Gaudí, Ramon Casas, Santiago Rusiñol, Hermenegildo Anglada Camarasa, Isidre Nonell, che documentano la nuova vita in campo artistico che iniziava a vivere la città a partire dall’Esposizione Universale del 1888. Presenti tra le altre le opere «Dopo il Ballo» di Casas, «Ritratto di Gustave Coquiot e Ragazza in camicia di Picasso, il «Pavone bianco» di Camarasa.
La mostra seguente a Palazzo dei Diamanti sarà, dal 14 novembre al 28 febbraio 2016, «De Chirico a Ferrara 1915-1918. Pittura metafisica e avanguardie europee» a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos in collaborazione con la Staatsgalerie di Stoccarda.
La rassegna celebra il centenario dell’arrivo nella città estense di Giorgio de Chirico a Ferrara, con la nascita e lo sviluppo della pittura metafisica anche nei confronti delle avanguardie europee del tempo, dal Dadaismo, al Surrealismo e alla Nuova Oggettività. Quando l’Italia entrò nella prima guerra mondiale, De Chirico e il fratello Alberto Savinio lasciarono Parigi, si arruolarono nell’esercito italiano e, alla fine del giugno del 1915, furono mandati a Ferrara per prestare servizio militare. De Chirico aveva già prodotto opere poi definite metafisiche, ma la nascita del movimento si intende far nascere quando il pittore italo greco incontra presso l’ospedale psichiatrico Villa del Seminario Carlo Carrà. La mostra, composta da ottanta opere, è arricchita anche dai pochissimi lavori metafisici di Giorgio Morandi e racconta dell’influenza della metafisica in tutta Europa, dandone conto attraverso lavori di Man Ray, Raoul Hausmann, George Grosz, René Magritte, Max Ernst, Salvador Dalí.
Il terzo appuntamento, dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, Ferrara Arte lo dedica a «Orlando Furioso. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi?», curata da Guido Beltramini e Adolfo Tura. L’esposizione ha per protagonista il capolavoro della letteratura italiana del Cinquecento, l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, concepito e stampato a Ferrara nel 1516. Verrà presentata una selezione di lavori di Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Giorgione, Dosso Dossi, Piero di Cosimo, Raffaello, Leonardo, Michelangelo, Tiziano oltre a sculture antiche e rinascimentali, incisioni, arazzi, armi, libri e oggetti.

Piero di Cosimo, «Andromeda liberata da Perseo», 1510, Firenze, Galleria degli Uffizi

Giorgio de Chirico, «Il trovatore», 1917, collezione privata

Pablo Picasso, «Ragazza in camicia», 1905, Londra, Tate. Lascito di C. Frank Stoop, 1933 © Succession Picasso/DACS 2015

Stefano Luppi, 01 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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Ferrara rosa fuoco | Stefano Luppi

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