Effusioni del monaco amante di Raffaello
L’esistenza di Wilhelm Heinrich Wackenroder (1773-98) si è svolta nel breve torno di venticinque anni, un tempo ricchissimo di intuizioni folgoranti, sia pure nella sua drammatica esiguità. A molti anni dalla storica traduzione di Bonaventura Tecchi, Bompiani pubblica per le cure di Elena Agazzi una compiuta silloge di Opere e lettere, pagine nate in febbrile collaborazione con Ludwig Tieck. Colpisce in particolare quel testo che è indicato dai manuali come una delle prime insorgenze del Romanticismo, dal suggestivo titolo Effusioni di cuore di un monaco amante dell’arte, uscito postumo. Il personaggio del religioso introduce un deciso cambiamento di riferimenti nel pensiero germanico, dopo la trionfante stagione neoclassica. Mutano gli artisti a cui si indirizza la riflessione, e un posto speciale acquisisce Raffaello. Qui l’artista di Urbino diventa «pittore santo», specialmente in virtù di
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