A Bergamo una mostra, alla Galleria Ceribelli, e a Brescia un Premio a lui intitolato, promosso da Ma.Co.f-Centro della Fotografia italiana in seno a Brescia Photo Festival 2017, rendono omaggio, a poco più di un anno dalla morte, a Mario Dondero (1928-2015), maestro della fotografia «umanista», di testimonianza e d’impegno civile.


La mostra «Mario Dondero, un uomo, un racconto» (fino al 13 maggio, commentata in catalogo da Walter Guadagnini e Tatiana Agliani Lucas) ripercorre il suo lavoro attraverso le immagini e i ritratti dei protagonisti della cultura europea del secondo Novecento, e le sue testimonianze di avvenimenti epocali come il Maggio francese, la caduta del Muro di Berlino e i conflitti mediorientali, ma anche attraverso momenti della vita minuta degli ultimi, dagli abitanti di villaggi del Mali, del Senegal, della Nigeria, da lui frequentemente visitati, ai cubani negli anni più duri dell’embargo, alla vita grama dei contadini italiani, portoghesi, spagnoli e dei russi sotto Putin.


Il Premio annuale, di cui è appena stato lanciato il bando della prima edizione (www.macof.it), s’intitola «Mario Dondero. Dalla parte dell’uomo» ed è destinato «a chi cerca di raccogliere il testimone del suo impegno e di portare avanti la sua visione della fotografia».