Fotogrammetria sciolta della sede del collettivo

© Palazzo Bronzo

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Fotogrammetria sciolta della sede del collettivo

© Palazzo Bronzo

A Lodi «Collettivo» è meglio

Il nuovo progetto culturale di Platea, associazione culturale nata nel 2020 dalla volontà di un gruppo lodigiano di appassionati di arte e architettura

«Fare Collettivo» è il nuovo progetto culturale di Platea, associazione culturale nata nel 2020 dalla volontà di un gruppo lodigiano di appassionati di arte e architettura. Nel corso di questi anni l’attenzione è stata concentrata nel sostenere l’arte emergente e la produzione sul territorio; adesso, concluso il programma triennale che prevedeva il dialogo tra un artista affermato e un gruppo di emergenti, Platea esplora nuove vie e affronta, con un nuovo format a cadenza annuale, la produzione artistica collettiva, indagando le ragioni che spingono gli artisti a unirsi e formare dei collettivi, la necessità di creare spazi di cooperazione e condivisione e gli scenari che scaturiscono da tale pratica artistica in una società che viceversa tende all’individualismo e alla competitività. 

Si intitola «Fare Collettivo», è un ciclo di quattro mostre da marzo a dicembre 2024, con opere realizzate ad hoc, una pubblicazione, un calendario di appuntamenti di approfondimento e attività educative per le scuole, che fanno di Platea un luogo di ricerca e discussioni. Epicentro delle attività è la vetrina di Palazzo Galeano in corso Umberto a Lodi, con installazioni site-specific, costantemente fruibili dal pubblico, immaginate e firmate in sequenza da Rm, Mrzb, Extragarbo e Hardchitepture, collettivi selezionati da Giulia Menegale, che già nel 2022 aveva collaborato con Platea. 

La prima opera in esposizione è «Yours/Mine» del collettivo Rm, nato a Ginevra nel 2015. La loro pratica si focalizza sullo stigma generato dalla malattia e le conseguenti deviazioni linguistiche. Hanno vinto lo Swiss Art Award nel 2018 e nel 2023, ed esposto in istituzioni pubbliche e private, tra cui il Migros Museum di Zurigo, il Centre d’Art Contemporain di Ginevra, lo Swiss Institute di New York e il Macro di Roma. Raccontano così il lavoro per Platea: «Un’insegna al neon con un logo di un gatto che spunta da un bidone della spazzatura in strada. È un’immagine iconica che infantilizza la vita di strada, vivendo giorno per giorno, essendo carino e resistente allo stesso tempo. Ci sono due parole lampeggianti sopra e sotto il logo del gatto. “Mio” e “Tuo”, come se facessero riferimento alla lisca di pesce che il gatto sta per sgranocchiare, ma non c’è nessuno che cerca di afferrarla. Tutte le parole, così come il disegno, hanno tanto bisogno di un contesto che si potrebbe immaginare una narrazione segreta o una storia dietro di esse. Invece il logo del gatto, “mio” e “tuo”, sembrano più una contraffazione di sé stessi. Come se fossero usati impropriamente, non protetti da copyright e spremuti insieme come due marchi diversi sulla stessa scarpa. Mentre ti fermi e cerchi di sbloccare il significato segreto dell’immagine, il gatto si prende tutta la lisca di pesce».

Platea Project, lo spazio in via Maddalena, sempre a Lodi, è dedicato all’approfondimento dei processi creativi: raccolta di dati, interviste e materiali vari d’archivio. Iperromantico è invece il primo progetto editoriale di Platea, un libro d’arte firmato da Palazzo Bronzo: filo conduttore che accompagna e lega l’intera programmazione, è una ricognizione sui collettivi artistici contemporanei, alla cui realizzazione hanno collaborato Carlo Antonelli, Anna Daneri, Jacopo Galimberti, Martina Montagna e Carlo Orsini. Palazzo Bronzo è un collettivo e artist-run space genovese che si occupa di linguaggi e pratiche artistiche eterogenee, con l’obiettivo di generare un dialogo tra discipline differenti: arti visive, architettura, teatro, performance, gastronomia e letteratura. Insieme al volume, nel Platea Project il collettivo presenta una struttura installativa, esplorabile, multiforme e in crescita, che si riconfigurerà nell’arco temporale delle quattro mostre del progetto

Ada Masoero, 22 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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A Lodi «Collettivo» è meglio | Ada Masoero

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