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Distrutto e ricostruito

Antonio Aimi

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A mezz’ora dalla città di Chiclayo su un piccolo rilievo chiamato Mata Indio, nel distretto di Zaña, l’équipe dell’archeologo Walter Alva, lo scopritore di Sipán, ha localizzato un piccolo tempio in adobes (30x40 m) risalente al 200-300 d.C. che fu più volte distrutto dalle piogge, ricostruito e modificato.

I lavori, iniziati lo scorso aprile, hanno portato alla luce, in primo luogo resti delle culture Lambayeque e Chimú e poi, a una profondità di circa un metro e mezzo, oggetti metallici, frammenti di terracotta Cupisnique, Gallinazo, Moche e un’offerta di dieci lama. Successivamente è stata scoperta una bassa piattaforma dipinta in bianco e giallo, che dovrebbe essere la più antica del luogo.

La costruzione si trova in un sito esteso 2.500 ettari con costruzioni in pietra, canali e sepolture, che potrebbe avere un ruolo di grande importanza per capire l’origine della cultura Moche, sia per la sua antichità, sia perché si trova in una zona «strategica» che mette in comunicazione l’area Moche Sud con quella Nord.

«Nelle prossime settimane, ha inoltre annunciato l’archeologo, inizieranno i lavori anche a “El Triunfo”, un sito più a nord, dove pure esistono resti di una prima fase Moche, perché vogliamo cercare di capire i rapporti tra Sipán e i siti Moche della zona di Zaña».

Antonio Aimi, 15 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Distrutto e ricostruito | Antonio Aimi

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