Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliSolidali con Cecilie Hollberg, critici con il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli. Ben quindici dei venti direttori di musei nominati da Dario Franceschini nel 2015 in una lettera pubblica difendono l’operato della ex direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze bruscamente licenziata dal ministro e si dicono «profondamente rammaricati del suo mancato rinnovo alla guida e dei modi con i quali si è dato corso a questa decisione».
I quindici direttori stigmatizzano anche «il trattamento simile ricevuto dai colleghi Valentino Nizzo e Simone Quilici, rispettivamente già direttori del Museo Etrusco di Villa Giulia e del Parco Archeologico dell’Appia Antica» a Roma.
Tra i firmatari figurano sette dei direttori dei musei «di seconda fascia» appena confermati per un secondo mandato, tre ex e gli uscenti Peter Assmann da Mantova e Peter Aufreiter da Urbino. Dei cinque direttori in attesa di conferma per i musei di primo piano hanno aderito Sylvain Bellenger da Capodimonte, James Bradburne dalla Pinacoteca di Brera, Anna Coliva dalla Galleria Borghese, assenti Eike Schmidt degli Uffizi e Cristiana Collu della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
LA LETTERA
I colleghi che hanno condiviso in questi quattro anni gli entusiasmi, le difficoltà ed i risultati della nuova avventura dei musei autonomi italiani, apprezzando di Cecilie Hollberg la competenza, l’impegno, la dedizione, la creatività, la lealtà, i successi, sono profondamente rammaricati del suo mancato rinnovo alla guida della Galleria dell’Accademia di Firenze e dei modi con i quali si è dato corso a questa decisione. Pur non volendo entrare nel merito delle recenti modifiche all’organizzazione del MIBAC, si rimane interdetti di fronte alla rapidità con la quale si è deciso di attuare la nuova riforma, facendo decadere anzi tempo la collega Hollberg dal suo incarico senza trovare il tempo di un incontro per discutere le prospettive dell’Accademia una volta privata dell’autonomia o per comunicare di persona alla Direttrice le deliberazioni assunte, che incidono così radicalmente sul museo da lei guidato fino a questo momento, oltre che sui destini personali. Ed in tal senso risulta doveroso ricordare anche il trattamento simile ricevuto dai colleghi Valentino Nizzo e Simone Quilici, rispettivamente già direttori del Museo Etrusco di Villa Giulia e del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Ci auguriamo che non si vogliano disperdere la professionalità e i talenti di Cecilie Hollberg il cui bagaglio di esperienze appare di prezioso ausilio in tempi di transizione e di incertezza come questi.
I FIRMATARI
PETER ASSMANN, Palazzo Ducale di Mantova
PETER AUFREITER, Musei Nazionali delle Marche
MARTINA BAGNOLI, Gallerie Estensi
SYLVAIN BELLENGER, Museo e Real Bosco di Capodimonte
SERENA BERTOLUCCI, già Direttore del Palazzo Reale di Genova
JAMES BRADBURNE, Pinacoteca di Brera
ANNA COLIVA, Galleria Borghese
PAOLA D’AGOSTINO, Musei del Bargello
EVA DEGL’INNOCENTI, Museo Archeologico Nazionale di Taranto
MAURO FELICORI, già Direttore della Reggia di Caserta
FLAMINIA GENNARI SANTORI, Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma
CARMELO MALACRINO, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
PAOLA MARINI, già Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
ENRICA PAGELLA, Musei Reali di Torino
MARCO PIERINI, Musei Nazionali dell’Umbria

Cecilie Hollberg. Foto: Sergio Garbari per Gallerie dell'Accademia di Firenze
Altri articoli dell'autore
Sono tre le missioni impegnate con il Dipartimento delle antichità libico nel progetto sostenuto da Aliph per mettere in sicurezza, scavare, documentare, salvaguardare e restaurare i monumenti della città antica e del suo porto
L’ingegner Carlo Morosi, che coordina un gruppo multidisciplinare di professionisti per ripristinare il Palazzo arcivescovile e il Duomo della città marchigiana, fa il punto sulla situazione lavori
Un allestimento presenta circa cinquanta dipinti, sculture e oggetti devozionali sopravvissuti al terremoto che colpì il territorio umbro nel 2016, con la speranza di poterli un giorno rivedere nelle proprie sedi d’origine
La 52ma campagna dell’Università Carlo Bo di Urbino nel sito lungo la via Flaminia si concentra sullo scavo delle Grandi Terme e sulla Casa di Asclepio. A lavorarvi, anche 15 studenti texani