«La fenêtre s’ouvre comme une orange», 2022, di Ulla von Brandenburg. Cortesia dell’artista, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Art:Concept (Parigi), Meyer Riegger (Berlino/Karlsruhe), Pilar Corrias Gallery (Londra) e Produzentengalerie Hamburg (Amburgo)

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«La fenêtre s’ouvre comme une orange», 2022, di Ulla von Brandenburg. Cortesia dell’artista, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Art:Concept (Parigi), Meyer Riegger (Berlino/Karlsruhe), Pilar Corrias Gallery (Londra) e Produzentengalerie Hamburg (Amburgo)

Delaunay interpretata da due artiste

Presso XNL Piacenza Meris Angioletti e Ulla von Brandenburg riflettono sul lavoro della pittrice russo-ucraina

Non è semplice, per un artista, interpretare la poetica di un collega, immaginarne le finalità, «commentarne» le opere attraverso le proprie, sottolinearne con il linguaggio espressivo individuale alcune caratteristiche. Se poi l’artista di cui sopra è un nome importante della storiografia del secolo scorso come la pittrice russo-ucraina naturalizzata francese Sonia Delaunay (1885-1979) e chi la «interpreta» sono due protagonista dell’arte di oggi allora l’operazione assume un interesse ancora maggiore.

Tutto ciò viene messo in campo presso lo spazio XNL Piacenza, il centro di arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano dove fino al 16 aprile è visitabile «Sul vestito lei ha un corpo. Note su Sonia Delaunay», progetto espositivo di Meris Angioletti (Bergamo, 1977) e Ulla von Brandenburg (Karlsruhe, Germania, 1974).

Le due artiste sono state invitate a riflettere sul lavoro della pittrice che nacque vicino a Odessa, l’importante città dell’Ucraina, intorno ad alcune tematiche chiave legate alla natura percettiva del colore della sua opera: il tessuto e il corpo, la poesia e la voce, la parola e il gesto, il tempo e lo spazio.

Ne è derivato un percorso espositivo, curato da Paola Nicolin, con al centro un’installazione complessa che dà forma a questa riflessione su colore e suono attraverso l’uso insieme di pittura, scultura, poesia, musica, cinema e attività performativa, tutti caratteri legati in particolare all’Atelier Simultané che Sonia Delaunay con il marito Robert Delaunay ha gestito nel 1923-34 a Parigi, facendone un luogo di relazioni creative multiformi.

In mostra così si trova nella galleria centrale di XNL un’installazione a doppia firma realizzata in tessuto insieme a una serie di nuovi film di von Brandenburg e un progetto sonoro di Angioletti. Presenti inoltre alcune gouache di Delaunay stessa, prestate dalla Galleria Gió Marconi di Milano.

«La fenêtre s’ouvre comme une orange», 2022, di Ulla von Brandenburg. Cortesia dell’artista, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Art:Concept (Parigi), Meyer Riegger (Berlino/Karlsruhe), Pilar Corrias Gallery (Londra) e Produzentengalerie Hamburg (Amburgo)

Stefano Luppi, 24 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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Delaunay interpretata da due artiste | Stefano Luppi

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