Image

Dal rame allo zolfo

Mariella Rossi

Leggi i suoi articoli

In attesa del nuovo Museo d’Arte Contemporanea annunciato in occasione dell’ampio progetto di riqualificazione (ancora in corso) del centro storico, lo scultore nisseno Michele Tripisciano (Calatanissetta 1860-1913) è il protagonista del panorama museale artistico della città di Caltanissetta. Il cantiere del nuovo museo, che sorgerà negli spazi dell’ex rifugio antiaereo di Salita Matteotti (lungamente abbandonati), si trova a fianco di quello che è considerato il cuore culturale di Caltanissetta, Palazzo Moncada, al cui interno è ospitata la Galleria Civica d’Arte-Museo Tripisciano. 

Gestita dalla Pro Loco, conserva le maggiori opere di questo artista, di cui viene approfonditamente documentata anche la prassi creativa grazie a un ampio archivio. Il percorso permanente include, tra l’altro, studi e bozzetti preparatori del monumento a Gioacchino Belli eretto nell’omonima piazza di Roma nel 1913 e delle statue agli oratori Paolo e Ortensio sistemate anch’esse nella capitale, nel cortile del Palazzo di Giustizia. Il Museo Tripisciano occupa i piani nobili di Palazzo Moncada, mentre quelli inferiori ospitano un teatro privato, il Teatro Rosso San Secondo della famiglia Mandalà, innescando un dialogo tra pubblico e privato e tra diversi linguaggi.

A Caltanissetta si trova anche il Teatro Regina Margherita, minuziosamente restaurato vent’anni fa. Dieci anni fa è stato invece spostato dal centro cittadino il Museo Archeologico di Caltanissetta, trasferito nella sua attuale sede di Contrada Santo Spirito con il nome di Museo Regionale Interdisciplinare. Sono esposti numerosi reperti della Sicilia centro-meridionale dall’Età del rame all’epoca ellenistica, romana e bizantina.

A diffondere la proposta culturale del territorio è il Distretto Turistico delle Miniere, istituito dalla Camera di Commercio di Caltanissetta nel 2011 e dotatosi dall’inizio di quest’anno di un sito web (www.distrettoturisticodelleminiere.it). Tra gli itinerari tematici e paesaggistici proposti, che si estendono anche nella provincia, vi è un percorso alla scoperta di musei e gallerie sin nei centri abitati minori dedicati alla tradizione mineraria dello zolfo, sviluppati con approcci di volta in volta etnografici, mineralogici e paleontologici, come nel caso del Museo della zolfara «Sebastiano Mottura» del capoluogo nisseno.

Mariella Rossi, 10 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Nel Palazzo Reale 56 preziosi reperti attualizzano l’eredità culturale del re normanno che volle una società fondata sul pluralismo e sulla coesistenza di mondi diversi

All’interno di una delle più antiche strutture difensive del capoluogo sardo, conta oltre 4mila reperti in un arco cronologico di 7mila anni. Il complesso comprende la Pinacoteca Nazionale recentemente riallestita

Il prossimo anno il Musée des Beaux-Arts di Mulhouse dedicherà all’artista svizzero una prima grande retrospettiva in terra francese. Nel frattempo nasce una borsa di studio e l’Archivio, visitabile su appuntamento, è digitalizzato

Gli appuntamenti con musica, arte, letteratura e molto altro per il prossimo anno nella cittadina sul Lago Maggiore

Dal rame allo zolfo | Mariella Rossi

Dal rame allo zolfo | Mariella Rossi