Concluse le analisi sul duplice ritratto di David

Il Metropolitan Museum of Art rivela gli esiti riflettografici ottenuti sulla celebre tela del pittore neoclassico

«Ritratto di Antoine Laurent e Marie-Anne Lavoisier» (1788) di Jacques-Louis David e i suoi esiti riflettografici
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | New York

Il Metropolitan Museum of Art ha da poco presentato gli esiti riflettografici ottenuti sul celeberrimo ritratto di Antoine Laurent e Marie-Anne Lavoisier di Jacques-Louis David del 1788. Dopo quasi tre anni di analisi con riflessografia infrarossa non invasiva e macro-ray fluorescence mapping si è dimostrato come la prima composizione del duplice ritratto (acquistato per il Met da Charles e Jayne Wrightsman nel 1977) fosse in piena atmosfera Ancien Régime.

David vi ritrae i coniugi Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-94) e Marie-Anne Paulze (1758-1836), ambedue provenienti da ricche e influenti famiglie, in stile molto più «versaillesque» e «à la Vigée-Lebrun», mettendo in rilievo l’opulenza della coppia alla moda, a suo agio nei lussi delle ultime stagioni del ’700 quasi più che (come nella seconda versione, riveduta e corretta sull’onda della storia) nei panni di seriosi e «bas-bleues» scienziati devoti alla Ragione e al Progresso.

Nella prima impostazione della tela, Marie-Anne è raffigurata con un enorme cappello decorato con nastri e fiori artificiali; risplende una scrivania riccamente ornata in bronzo dorato poi ricoperta da una severa tovaglia rossa e soprattutto mancano del tutto gli strumenti scientifici più recenti a testimoniare l’impegno intellettuale della coppia e a farne perdonare il passato.

Sono cambiamenti che mostrano sia l’ingegno di David nel formulare un nuovo tipo di ritratto, personale e sociale allo stesso tempo, sia il suo ruolo di artista «camaleonte», pienamente inserito nei giochi di potere dalla Rivoluzione al Direttorio, Consolato e Impero Napoleonico, epopee di cui David fu cantore pittorico trionfale istituzionale. Dipinto ed esiti delle analisi diagnostiche sono visibili in una mostra speciale fino al 31 gennaio.

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Giovanni Pellinghelli del Monticello