Image

Con Prada i migranti dal Messico agli Usa

Il nuovo progetto in mostra fino al 15 gennaio presso la Fondazione Prada non delude la vocazione sperimentale dell’istituzione. Si tratta di un’installazione di realtà virtuale realizzata dal regista messicano Alejandro González Iñárritu (autore di film di successo come «The Revenant» e «Birdman», premio Oscar 2015), presentata in anteprima al Festival di Cannes lo scorso maggio e ora esposta da Prada nella sua versione completa.

Basato sul racconto di fatti realmente accaduti, «CARNE y ARENA (Virtually Present, Physically Invisible)», frutto della collaborazione tra il regista, il direttore della fotografia (premiato con l’Oscar) Emmanuel Lubezki, la produttrice Mary Parent e ILMxLAB, riproduce attraverso la sofisticata tecnologia Vr (Virtual Reality) l’esperienza dell’attraversamento del confine tra Messico e Stati Uniti.

«Durante la realizzazione di questo progetto, racconta Iñárritu, ho avuto il privilegio di incontrare e intervistare molti migranti e rifugiati provenienti dal Messico e dall’America Centrale. Ho invitato alcuni di loro a prendere parte a CARNE y ARENA in modo tale che i loro viaggi personali non fossero per noi un semplice dato statistico, ma potessero essere visti, sentiti, ascoltati e vissuti anche da altri».

L’installazione consente ai visitatori di camminare in un vasto spazio e di rivivere un frammento del viaggio di un gruppo di rifugiati. I protagonisti dell’opera non sono attori ma i migranti stessi, che qui reinscenano il proprio viaggio indossando persino gli stessi indumenti che portavano mentre attraversavano il confine.

«La mia intenzione era di sperimentare con la tecnologia Vr per esplorare la condizione umana e superare la dittatura dell’inquadratura, attraverso la quale le cose possono essere solo osservate, continua il regista, e reclamare così lo spazio necessario al visitatore per vivere un’esperienza diretta nei panni degli immigrati, sotto la loro pelle e dentro i loro cuori».

Federico Florian, 05 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

All’Eye Museum di Amsterdam la personale della raffinata artista e filmmaker greca

La sua prima retrospettiva istituzionale negli Stati Uniti, al MoCA di Los Angeles, è una profonda riflessione del rapporto tra verità, spettacolo e rappresentazione

Sono oltre 100 le femministe britanniche che tra il 1970 e il 1990 hanno interrogato il ruolo della donna in società con ironia, denuncia e parodia

Nella personale dell’enigmatica artista americana poesia, crudezza e ironia viaggiano all’unisono e la musica diventa scultura

Con Prada i migranti dal Messico agli Usa | Federico Florian

Con Prada i migranti dal Messico agli Usa | Federico Florian