Con Bortolami Sato, Kamijo e Wood vanno a Las Vegas

La galleria newyorkese ospita i lavori dei tre artisti in una stazione dismessa (e rifunzionalizzata) degli iconici pullman Greyhound nella città più libertina d’America

Una veduta della mostra della galleria Bortolami a Las Vegas
Maurita Cardone |  | Las Vegas

L’iniziativa «Artist/City», promossa dalla galleria Bortolami di New York, porta la ricerca di artisti disparati in spazi non convenzionali di diverse città americane. Sino al 4 marzo, la città più libertina d’America ospita opere dei pittori di origine giapponese Koichi Sato e Susumu Kamijo e dell’angeleno Jonas Wood.

Lanciato nel 2015, il programma ha già toccato città come St. Louis, New Haven e Buffalo. Per questa edizione il luogo individuato è una vecchia stazione Greyhound, l’azienda degli iconici pullman che attraversano gli Stati Uniti in lungo e in largo.

La scelta è stata ispirata dalla biografia di Koichi Sato, noto per i suoi ritratti di gruppo in stile naïf, e che, arrivato a Los Angeles, prese proprio un mezzo del noto gruppo di trasporto per viaggiare fino a New York, facendo tappa a Las Vegas, spinto dalla passione per il gioco d’azzardo.

«Las Vegas è l’America con la A maiuscola e lui era venuto qui attratto dal sogno americano», ricorda Stefania Bortolami. Data l’ampiezza dell’area espositiva, è stato lo stesso Sato a voler coinvolgere gli altri due autori.

I tre presentano nuove opere che interpretano la loro personale esperienza americana. All’interno dell’ex stazione, adiacente al Plaza Hotel & Casino, il pubblico si immerge in un ambiente al tempo stesso surreale e familiare che evoca la presenza dei tanti viaggiatori che da qui sono passati.

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