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Caos e ombre

Burgert al MAMbo e Ornaghi&Prestinari in Casa Morandi

Il MAMbo, per la cura dell’ex responsabile Laura Carlini Fanfogna, analizza la produzione del tedesco Jonas Burgert (Berlino, 1969), riunendo una quarantina di dipinti di ampie dimensioni e grande impatto visivo, realizzati  nell’ultimo decennio. Intitolata «Lotsucht/Scandagliodipendenza» e aperta dal 26 gennaio al 17 aprile, la mostra propone opere con le quali Burgert dà vita alla sua personale visione dell’agire umano dipingendo scenari che sono in sostanza rappresentazioni di vita immaginaria.

Lo spettatore viene attirato in questi vorticosi palcoscenici teatrali costituiti da figure umane e fantastiche, nonché da animali e in qualche caso dall’artista medesimo: il mondo caotico cui è davanti, però, genera ansia e confusione, senza possibilità di un punto d’appoggio per l’occhio. Chi guarda, quindi, inizia una sorta di lungo scandaglio sulla superficie dell’opera, un po’ come accade con gli infiniti particolari dei dipinti di Hieronymus Bosch.

L’intento dell’autore è chiaro: mettere in scena il bisogno dell’uomo di dare, senza riuscirci, un significato alla propria esistenza al di là degli aspetti fisici. Ne nasce un coacervo visionario che con estrema coerenza restituisce una narrazione globale di caos puro.

Dal  21 gennaio al 12 marzo, presso la casa natale di Morandi in via Fondazza e nella vicinissima Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna, Ornaghi&Prestinari (Valentina Ornaghi, Milano 1986 e Claudio Prestinari, Milano 1984) presentano la rassegna «Grigio Lieve», a cura di Roberto Pinto: i due hanno creato alcune sculture, attraverso un modello virtuale, a partire dalle ombre nei quadri di Morandi.

Stefano Luppi, 18 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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Caos e ombre | Stefano Luppi

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