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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliCinque sale neoclassiche delle Procuratie Nuove del Museo Correr ospitano dallo scorso novembre un itinerario permanente dedicato alla collezione canoviana, precedentemente distribuita tra vari ambienti del museo e il deposito
Tale operazione deriva dal lavoro congiunto di Andrea Bellieni, responsabile del Museo Correr, Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia e Daniela Ferretti, responsabile dell’allestimento. Il progetto è stato avviato nel 2015 con il contributo di Venice Foundation, Friends of Venice Italy e del Comité Français pour la Sauvegarde de Venise, in seguito alle fasi di approvazione delle Soprintendenze veneziane.
Il corpus di opere di Antonio Canova (Possagno, 1757-Venezia, 1822) si presenta nell’originario splendore insieme agli apparati decorativi delle sale dedicate, anch’essi restaurati. Si va dai marmi autografi ai gessi e bozzetti, da dipinti e disegni di studio sino al ritrovamento e alla ricomposizione del «Mobile Canova», singolare «altare reliquiario» fatto realizzare da Domenico Zoppetti per custodire i «sublimi scalpelli» e memorie personali dello scultore.
L’intervento di restauro ha incluso anche il riposizionamento a parete dei bassorilievi ispirati ai poemi greco-romani e quello su nuove basi di gruppi scultorei tra cui «Orfeo ed Euridice» (1775-76), «Dedalo e Icaro» (1777-79) e di busti e gessi come l’«Amorino alato» e la «Venere italica».
Da segnalare il nuovo apparato illuminotecnico e impiantistico, la manutenzione di marmorini, stucchi, soffitti a travatura, pavimenti in «terrazzo», lampadari e specchi. Si aggiunge così un altro tassello al programma di interventi che negli ultimi anni interessa il Correr gettando la giusta luce sull’ultimo genio-artista della Serenissima, che ebbe in Venezia la sua patria d’elezione e formazione culturale.
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