Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

La sala «Vanguardia», una delle tre restaurate e adibite a esposizioni temporanee all’interno dell’antica Real Udienza

Image

La sala «Vanguardia», una delle tre restaurate e adibite a esposizioni temporanee all’interno dell’antica Real Udienza

Cajasol: 12mila mq e 7mila opere

Nella Real Udienza la fondazione inaugura un centro anche per teatro, musica e arte

Roberta Bosco

Leggi i suoi articoli

Siviglia (Spagna). Dopo 4 anni di lavori e un investimento di 4,5 milioni di euro, la Fundación Cajasol ha inaugurato un nuovo complesso culturale, di 12mila metri quadrati, consacrati alle diverse forme artistiche: teatro, musica e arti plastiche. Il nuovo centro, composto da diversi spazi indipendenti ma collegati, occupa l’antica Real Udienza di Siviglia, costruita alla fine del Cinquecento, rinnovata dall’architetto regionalista Aníbal González all’inizio del Novecento, poi da Rafael Manzano nel 1970 e ora da Rafael Ostos, che l’ha trasformata in un edificio moderno, accessibile, ecologico ed energeticamente sostenibile.

Oltre alle tre sale d’esposizione, l’insieme comprende una biblioteca, un teatro con 400 posti, aule per workshop e corsi, auditorium e sale per conferenze. L’inaugurazione del complesso, avvenuta in diverse fasi, è iniziata nel 2016 con l’apertura dei 600 metri quadrati della Sala Murillo e si è conclusa lo scorso dicembre con la Sala Velázquez, allestita con una selezione di 16 capolavori della collezione della Fundación Cajasol, dal Rinascimento a oggi, di artisti come Murillo, Valdés Leal, Zurbarán, Alonso Cano, Sorolla, Barbadillo, Úrculo e Ramón Gaya.

In mostra anche due opere inedite: un autoritratto di Antonio Saura del 1956 e un dipinto di Guillermo Pérez Villalta. La collezione Cajasol conta 7mila oggetti, dai reperti archeologici alle opere contemporanee, e verrà presentata attraverso mostre a tema e non in una sala permanente come era stato annunciato all’inizio dei lavori.

Dal 30 gennaio all’8 marzo, tutto il centro sarà occupato dalla mostra «Juan de Mesa te esculpió, Sevilla te hizo su Señor», che celebra il IV centenario del «Cristo del Gran Poder», conservato nella basilica omonima. La rassegna, che illustra l’importanza della devozione sia materiale che simbolica della celebre scultura, comprende proiezioni, conferenze religiose e un concerto di musica barocca.

La Fundación Cajasol, con sede in diverse città andaluse, è la principale della regione e offre numerose iniziative e attività di azione sociale e culturale. Nonostante l’anno scorso il centro non fosse ancora stato completato, la Fundación ha realizzato 1.500 attività che hanno coinvolto 400mila persone.

Roberta Bosco, 01 febbraio 2020 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Andrea Mastrovito ha vinto il concorso per l’opera a coronamento dell’ultima torre della basilica progettata da Gaudí, la cui costruzione è alle battute conclusive. Miquel Barceló, Cristina Iglesias e Javier Marín sono stati invitati a presentare un progetto per la Facciata della Gloria

Per il suo ritorno in città dopo cinque anni, le linee delle sculture dell’artista irlandese dialogano con quelle ondulate e sinuose dell’architettura di Gaudí a La Pedrera

Il Centro Botin (in autunno il Museo Reina Sofía di Madrid) propone una visione a 360 gradi dell’innovatrice artista che mise le donne al centro delle sue opere

Una mostra a Barcellona riunisce per la prima volta tre versioni del santo di Assisi dipinte dal maestro spagnolo. Carme Ramells racconta il restauro che ha cambiato l’interpretazione iconografica dell’opera appartenente al Mnac, svelando una fake news del Siglo de Oro

Cajasol: 12mila mq e 7mila opere | Roberta Bosco

Cajasol: 12mila mq e 7mila opere | Roberta Bosco