Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. È ufficiale: il Museo Morandi che ospita le opere di proprietà comunale del grande maestro bolognese (1890-1964) resterà al MAMbo per sempre. Nel Museo Civico d’arte moderna e contemporanea, da dieci anni all’ex Forno del Pane, le 150 opere donate nel 1991 dall’ultima erede Morandi, la sorella del pittore Maria Teresa, sono entrate pochi mesi dopo il terremoto che a maggio 2012 colpì duramente l’Emilia. Palazzo d’Accursio, la sede dove le opere morandiane si trovavano dal momento della donazione, fu sottoposta a controlli che ne decretarono quasi immediatamente la piena agibilità. Nel frattempo però, il 18 novembre 2012, veniva inaugurato il nuovo museo all’interno del MAMbo.
La novità arriva in queste ore, con un passaggio di sede del lascito da temporaneo a definitivo. Il Comune, attraverso l’assessore alla cultura Bruna Gambarelli e l'Istituzione Bologna Musei, con il neopresidente Roberto Grandi, hanno dunque scelto la strada definitiva dopo avere consultato l’avvocato civilista Luigi Balestra. Il ricorso a pareri legali, del resto, era inevitabile poiché il prezioso lascito morandiano è vincolato a Palazzo d’Accursio anche se da tempo sarebbe d’accordo con il trasferimento definitivo anche Carlo Zucchini, garante della famiglia Morandi relativamente a questa importante donazione. Ma c’è chi non si arrende e minaccia ricorso, Elisabetta Brunelli, presidente di Ape-Confedilizia di Bologna che insieme a studiose e collezioniste note in città ritiene che così si vada contro ai voleri dell’ultima erede Morandi. Il presidente Grandi però non ci sta e dice che «Questa lotta tra guelfi e ghibellini non ci interessa, la nostra scelta renderà maggiormente coerenti sia il MAMbo che Palazzo d’Accursio».
Nel primo sarà il nuovo direttore Lorenzo Balbi a dover immaginare presto un nuovo allestimento per il Museo Morandi che, benché dentro lo stesso edificio del MAMbo, dovrà esserne visivamente scisso.
Il progetto relativo a Palazzo d’Accursio prevede invece la trasformazione della sede storica del Comune in un museo relativo all’Ottocento. Quando e come, però, ancora non è stato definito.
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