Gianni Berengo Gardin, Acqua alta a San Marco, 1960. © Gianni Berengo Gardin

Image

Gianni Berengo Gardin, Acqua alta a San Marco, 1960. © Gianni Berengo Gardin

Berengo Gardin e Del Pero, dialogo su Venezia

Ilaria Speri

Leggi i suoi articoli

Resterà aperta fino al 13 maggio presso la Galleria della Fondation Wilmotte di Venezia, la mostra «Venise ’55/’65», dialogo tra le fotografie di Gianni Berengo Gardin e Sergio del Pero, rispettivamente 24, provenienti dall’Archivio Gianni Berengo Gardin di Milano e dall’Archivio Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia (Craf) di Spilimbergo, e 30 appartenenti al Fondo Del Pero dell’Archivio Storico Circolo Fotografico La Gondola di Venezia (con la cui collaborazione è stata realizzata la mostra).

Due sguardi che mettono in luce la quotidianità della città lagunare in quel decennio: da un lato gli scatti formali e senza tempo di Berengo Gardin, dedicati alle architetture di Venezia e alle presenze fuggevoli che le abitano, dall’altro la vita quotidiana degli abitanti raccontata da Del Pero, dove piccoli gesti si disperdono su un fondale dal grande valore storico e culturale.

Gianni Berengo Gardin, Acqua alta a San Marco, 1960. © Gianni Berengo Gardin

Ilaria Speri, 10 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

L'interesse del fotografo per il paesaggio coinvolge sempre più tematiche ambientali, come il rapporto tra turismo di massa e natura

La quarta biennale di fotografia si articola in oltre venti mostre e proiezioni

Oltre 170 scatti e cimeli danno vita a un percorso attraverso luoghi e oggetti, strade e personaggi, piaceri, ritratti, ma anche artisti, scrittori e amici

Prima personale del fotografo e regista americano, classe 1995

Berengo Gardin e Del Pero, dialogo su Venezia | Ilaria Speri

Berengo Gardin e Del Pero, dialogo su Venezia | Ilaria Speri