Benozzo Gozzoli sempre meno peccaminoso

A San Gimignano la messa in sicurezza del celebre ciclo di Sant'Agostino

Particolare degli affreschi di Benozzo Gozzoli nella Chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano
Laura Lombardi |  | San Gimignano (Si)

Dopo l’appello lanciato da Daniele Rossi sul «Corriere della Sera» nel maggio scorso, che segnalava la gravità dello stato di conservazione del ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nella Chiesa di Sant’Agostino (il più celebre tra i ventuno cicli europei riferiti alla vita del santo), prende il via, grazie a un primo stanziamento da parte del Ministero di 200mila euro, l’intervento di messa in sicurezza affidato allo stesso Rossi e diretto da Felicia Rotundo per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo.

La tecnica di esecuzione adottata tra il 1464 e il 1465 dal pittore fiorentino è la stessa miscela di «buon fresco» e tempera con impiego di olio usata per il «Corteo dei Magi» di Palazzo Medici a Firenze. La vita di sant’Agostino è narrata sulle tre pareti del coro in diciassette scene su tre registri, ciascuna identificata con iscrizioni latine
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